Frana a Tirrenia, undici persone in albergo: chi è ancora senza acqua, luce e gas
La questione è arrivata anche in consiglio comunale con un atto de “La città delle persone”. Il sindaco: avvertita la Società della Salute, sentiremo la proprietà del complesso immobiliare
TIRRENIA. Anche l’amministrazione comunale sta seguendo la vicenda dello smottamento di un terrapieno in via delle Eriche a Tirrenia che ha portato all’evacuazione, martedì 27 febbraio, di undici persone, residenti in una palazzina, ospitate ora a spese della proprietà in un albergo del litorale.
Tra coloro che sono fuori casa ci sono anche minori e un anziano bisognoso di cure, tutti residenti, fino alla scorsa settimana, nelle quattro unità abitative, ora inagibili a causa del cedimento di un muro di contenimento di un terrapieno, unica via di accesso alle unità immobiliari di via delle Eriche.
«ll Comune sta seguendo la situazione». Lo ha detto il sindaco Michele Conti rispondendo a un’interpellanza in consiglio comunale a firma di Paolo Martinelli, capogruppo de La Città delle persone, presentata «a sostegno delle famiglie colpite dall’evento per supportarle nella fase di temporanea emergenza abitativa e nella ricerca immediata di un nuovo alloggio».
Anche Conti ha espresso preoccupazione per quanto accaduto, sottolineando comunque che si tratta di una vicenda legata a una proprietà privata. «Come amministrazione non possiamo entrare nel merito – ha precisato il sindaco –, abbiamo comunque richiesto alla Società della Salute dell’area pisana di effettuare una verifica sulle singole situazioni economiche di chi al momento è fuori casa e chiederemo alla proprietà di intervenire quanto prima con l’esecuzione dei lavori».
La situazione nella palazzina in via delle Eriche, al momento, è delicata. A chiedere un nuovo alloggio è anche Sumuila Kouraogo, 28 anni, con un lavoro a Stagno, residente in uno dei miniappartamenti posti al piano terra. «Siamo qui da diversi giorni – dice Sumuila – e non abbiamo ricevuto alcuna proposta alternativa. Io ho un regolare contratto di affitto legato a un paio di stanze, ma al momento vivo senz’acqua, luce e gas».
Lo smottamento ha provocato danni anche ai garage del condominio confinante, attualmente invasi dall’acqua uscita dalle condotte recise dalla frana. «In pieno notte abbiamo udito un boato – racconta Annamaria Boldura –, ci siamo svegliati subito e aprendo le finestre ci siamo resi conto del caos che era accaduto sotto la nostra casa».
Annamaria Boldura abita da sette anni in via delle Eriche al civico 3, nello stabile a fianco delle palazzine interessante dallo smottamento. «Non oso pensare cosa sarebbe potuto accadere se il distacco fosse avvenuto di giorno – Annamaria –. Spesso quell’area nel pomeriggio è frequentata dai ragazzini che abitano nel condominio qui accanto e chissà quali conseguenze quella terra venuta giù all’improvviso avrebbe potuto provocare alla loro incolumità». Anche la famiglia Boldura ha subìto danni indiretti dallo smottamento. «Il nostro garage – conclude – è stato invaso dall’acqua. Dentro ci sono tutte le apparecchiature mediche di mio figlio fisioterapista. Sono ancora lì e non so cosa potrà recuperare. Il timore è di dover ricomprare tutto, oltre al pericolo che la frana al terrapieno con le piogge di questi giorni possa provocare ulteriori danni. Non sono un tecnico, ma secondo me è necessario intervenire il prima possibile per riportare in casa chi ora si trova ospite in un albergo e tranquillizzare i vicini di casa coinvolti nella vicenda».
© RIPRODUZIONE RISERVATA