Il Tirreno

la proposta

«Sì all’ampliamento del porto di Salivoli, stop a Poggio Batteria»

Il porto di Salivoli (foto Paolo Barlettani)
Il porto di Salivoli (foto Paolo Barlettani)

L’associazione “Cambiaverso” spinge per il progetto che prevede di portare da 500 a 800 i posti barca

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PIOMBINO. Si all’ampliamento di Salivoli, inutile puntare sul porto a Poggio Batteria. E’ questa l’opinione di “Costa toscana cambia verso”, che del resto raccoglie quello che è un obiettivo dichiarato della coop l’Ormeggio, che ha un progetto per aumentare da 500 a 800 i posti barca di Salivoli.

Ampliamento su cui non c’è più una pregiudiziale da parte del Comune anche se il sindaco Massimo Giuliani nei mesi scorsi ha spiegato che questa ipotesi è praticabile solo rinunciando ai progetti di Poggio Batteria e della Chiusa.

“Cambiaverso” invece scarterebbe solo Poggio Batteria, non intravedendo opposizione tra il progetto della Chiusa e l’ampliamento di Salivoli: «Benissimo il recente avvio da parte dell’amministrazione del progetto della Chiusa di Pontedoro – dice infatti una nota dell’associazione – dove si prevede oltre che un porto, la realizzazione di attività cantieristiche, anche se per portarlo a casa è indispensabile realizzare almeno il primo tratto della 398 Montegemoli-Gagno».

«Siamo convinti però che fermarsi qui non sia sufficiente – prosegue “Cambiaverso” – e che le previsioni esistenti sulla nautica a Piombino vadano riviste, se vogliamo che partano davvero. In questo senso è, secondo noi, indispensabile stralciare la previsione di porto turistico a Poggio Batteria, un progetto che non vedrà mai la luce sia per i costi, che per l’effettiva disponibilità di chi doveva realizzarlo, che per i tempi. In questo caso, infatti, andrebbe prima realizzata tutta la 398».

“Cambiaverso” invece ritiene «più logico e concreto ragionare sull’ambito di Salivoli. In uno dei punti più vocati al turismo nautico della Toscana e più vicino all’Elba, esiste già un approdo turistico di soli 500 posti barca, l’ampliamento dell’attuale approdo per portarlo al rango di porto turistico ci sembra una proposta fattibile e significativa per un nuovo sviluppo».

Fattibilità che però per l’associazione è legata ad alcuni elementi di fondo: «la realizzazione di un hub per la media e grande nautica - dice la nota – in grado di attrarre un segmento turistico di fascia alta in grado di massimizzare le ricadute economiche sul territorio; una significativa dotazione di posti barca di transito, proprio per caratterizzare questa opzione come un potente veicolo di sviluppo territoriale, oltre che di risposta alla richiesta di posti barca; una connessione con il sistema territoriale che da Calamoresca passando per il Parco di Punta Falcone arrivi fino a piazza Bovio, lavorando sull’adeguamento dei sentieri già presenti sul promontorio».
Per “Cambiaverso” inoltre occorre «garantire una manutenzione della spiaggia continua e più efficace, inglobare la presenza della Lega navale e delle sue attività all’interno del nuovo porto, valorizzare le attività balneari e di servizio esistenti in una ”marina” più grande, riqualificata e ricca di attrattività», oltre a «una politica urbanistica che accompagni una scelta di questo di tipo incentivando la riconversione turistica del quartiere Salivoli per la realizzazione di nuove strutture turistiche».

Per questo una scelta Salivoli con questi connotati «può dare una risposta importante sul piano turistico, ben sapendo che i posti barca sono un pezzo importante ma non esclusivo di un filiera del settore che può realmente creare posti di lavoro, con cantieristica, manutenzioni, installazioni, strumentazione di bordo, arredamento. Per questo – conclude “Cambiaverso” – è urgente approntare scelte concrete per rendere fattibile anche la realizzazione delle aree produttive dedicate al settore, attualmente previste nell’intervento in Chiusa e in ogni caso iniziare a pensare a eventuali soluzioni alternative, in aree logisticamente consone e competitive per gli investitori».
 

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