L’allarme
La comandante Angela Galeazzi lascia la divisa 42 anni di lavoro e il traguardo della pensione
Dagli inizi presidiando zone senza mezzi né radio, alla sicurezza sempre più in primo piano Tra i tanti ricordi la medaglia d’oro al valor militare alla città e gli operai saliti sul capannone Lucchini
PIOMBINO. Più o meno 42 anni vissuti per la maggior parte in uniforme. La indosserà ancora, la divisa, fino al 30 giugno poi la comandante della polizia municipale Angela Galeazzi sarà in pensione. Carriera di sfide e soddisfazioni.
Angela, nata a Marciana Marina, trascorre l’infanzia tra Pianosa, Sardegna e tante estati a Palmaiola. «Forte il legame con il mare – racconta – , babbo era guardiano del faro. . .» .
Fine studi a Piombino «al liceo scientifico Marconi in via Cavour – aggiunge – . Poi l’università matematica, materia che amavo di più, ma a Pisa non va bene. Torno a casa anche se i miei che cercano di spronarmi in tutti i modi».
Dunque la ricerca del lavoro. «Ho colto pomodori e portato elenchi del telefono. Prima vera occupazione come vigile urbano, così per 42 anni, dalle multe a comandante. Inizio quasi per caso – ricorda – mi chiamarono dall’ufficio di collocamento nel 1981. Un po’interdetta, mai ci avrei pensato però mi dico: “Vabbé, sono solo tre mesi...”. Durante l’estate del 1981, l’allora comandante Renato Ginanneschi mi assicura che a breve ci sarebbe stato un concorso. Partecipo arrivando quinta su tre posti disponibili, ma vengono assunte sette persone. Entro in servizio il 29 dicembre 1982 a tempo indeterminato».
«Poi tutti gli step: 12 anni come vigile viabilista nei quartieri a presidio, senza mezzi e senza radio. Sei anni nel rilievo degli incidenti, 10 come vicecomandante, e infine 15 anni come comandante dal 2009».
Lavoro cambiato parecchio in 40 anni. «In passato – conferma – più controlli dedicati alle normative comunali, al traffico e alla circolazione. Ma le leggi sono cambiare come la situazione generale. Siamo sempre più proiettati alla sicurezza complessiva. Anche se la salvaguardia del cittadino è da sempre in primo piano».
Tra i tanti ricordi, cos’è rimasto nel cuore? «Fine anni Novanta – risponde – , campionati internazionali di pattinaggio su strada. Insieme all’allora comandante Gloria Mattanini di scorta alla finale. Si parte da piazza Costituzione, per via Unità d’Italia. Io al posto del passeggero mentre Mattanini guidava. A un certo punto, siamo più o meno dove ora c’è lo svincolo per via della Pace, mi giro e vedo tutti i pattinatori praticamente attaccati alla macchina. Grido: “Gloria, accelera! ” . Quando arriviamo in piazza Verdi e tutto era andato bene... siamo scese e ci siamo abbracciate. Un abbraccio liberatorio, bello! » .
Indimenticabile come l’arrivo del presidente Ciampi per la consegna della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Città di Piombino (8 ottobre 2000) . «Tantissimo lavoro per predisporre gli itinerari – dice – . Ero davanti al bar Falesia. Secondo indicazioni del cerimoniale del presidente della Repubblica dovevamo stare sempre rivolti verso il pubblico. Ma, quando passò Ciampi, mi girai un attimo e lo vidi...».
Nella vita di Angela due figlie e un marito dipendente delle acciaierie, gestione della famiglia impegnativa. «Ci eravamo divisi i compiti e in qualche modo ce l’abbiamo fatta. Anche se nel 2003 ci siamo separati, ho conosciuto il dramma del lavoro in acciaieria già alla fine del’97, quando pensavamo a una diversa attività per lui. Si respirava aria di crisi – spiega – . Un giorno dal mio ufficio vedo operai sul capannone Lucchini (ottobre 2012 ndr) ultimi tentativi di denuncia della drammatica situazione della siderurgia piombinese. E le grandi manifestazioni del 2014 per lo spegnimento dell’altoforno. Declino economico notevole, che si riflette in ogni saracinesca che si abbassa». Pensionamento all’orizzonte, ora? «Tempo da vivere per me e la famiglia» sorride. E pure i nipotini sono già lì a contendersi la sua attenzione.
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