Ponte Buggianese, una giornata per non far abbassare la guardia sulle vittime della strada
In paese la cerimonia ricordando il 17enne Massimo Massimi
Ponte Buggianese Oggi avrebbe avuto 27 anni, se quella maledetta notte sulla sua strada non avesse incontrato quell’auto a folle velocità. Era l’ottobre del 2014, dieci anni fa, dieci anni di dolore per i familiari di Massimo Massimi, il 17enne travolto e ucciso su una strada di Ponte Buggianese. Una tragedia che sconvolse l’intera comunità e alla quale i familiari del ragazzo hanno reagito con una mobilitazione per far sì che nessun altro vivesse la loro stessa sofferenza. È nata così l’Associazione Massimo Massimi Onlus dedicata alle vittime della strada, per promuovere attività e sostenere leggi (prima tra tutte quella per l’istituzione del reato di omicidio stradale) per la sicurezza di tutti.
Battaglie per le quali c’è ancora molto, troppo lavoro da fare, come è emerso domenica 17 novembre a Ponte Buggianese, in occasione delle celebrazioni per la giornata dedicata alle vittime della strada. Giornata che si è aperta alla parrocchia di San Michele, con la celebrazione religiosa in ricordo di Massimo e di tutte le persone che hanno perso la vita su una striscia di asfalto. Poi il corteo, alla volta del monumento loro dedicato, dove, alla presenza della autorità civili e militari, si è svolta la seconda parte della cerimonia.
E nel suo intervento Massimiliano Massimi, padre di Massimo, ha ricordato quanto lavoro ci sia ancora da fare affinché muoversi non diventi una scommessa con la morte: «Bisogna ricordare che, in base ai dati di Aci Istat, nel 2023, in Italia, si sono avuti 166.525 incidenti con danni alle persone, con 3.039 morti e 224.634 feriti. Appare quindi evidente che la media nazionale, tranne che nel periodo del Covid, rimane pressoché invariata da almeno un decennio. Sempre nel 2023 in Toscana abbiamo avuto 14.933 sinistri con 202 morti e 19.099 feriti, e in provincia di Pistoia 1.234 sinistri con 45 morti e 1.678 feriti». E non sono semplicemente dei numeri, sono persone, affetti stroncati, vite distrutte: «Questi dati – ha ripreso Massimi – servono a farci capire quanto ancora sia grave il fenomeno di una guerra ignorata che insanguina le nostre strade». E questo senza che, a parte l’emozione del momento legata alle diverse tragedie, «mai una sola voce che voglia veramente porre fine a una mattanza quotidiana che accade sul nostro suolo nazionale».
Amarezza viene espressa poi per il nuovo Codice della strada che a breve verrà approvato in Senato: «Le associazioni dei familiari delle vittime – ha proseguito Massimi – avevano ben accolto l’invito del ministro dei Trasporti fatto l’anno passato a partecipare ai lavori per la costruzione di questo importante provvedimento legislativo, inviando proposte, partecipando alle audizioni, tutto per migliorare il testo, ma con grande delusione dobbiamo prendere atto che a nulla solo serviti i nostri sforzi, poiché nulla di ciò che avevamo proposto è stato recepito. Anche questa volta abbiamo perso una grandissima occasione per dare un taglio netto alla violenza stradale o, comunque, contrastarla in modo efficace e serio. Questo nuovo codice della strada, che non abbiamo paura a chiamare nuovo codice della strage stradale, si dimostrerà inadeguato e totalmente contrario a un maggior utilizzo degli strumenti necessari a migliorare la prevenzione e la mobilità sostenibile. L’impianto del nuovo codice della strada restringerà molto le misure a favore di pedoni e ciclisti, limiterà l’utilizzo degli autovelox invece di imporre l’abbassamento dei limiti di velocità dove necessario, offrirà minori occasioni per la creazione e protezione di aree pedonali e ciclabili, Ztl e zone a basse emissioni. Sollecitiamo il governo a ripensare ai pesanti tagli nella legge di bilancio ai fondi per la sicurezza stradale». Quindi l’invito a sostenere le mobilitazioni delle associazioni dei familiari delle vittime, per «evitare che gli altri diventino come noi».
Presenti alla cerimonia anche il vice prefetto Roberto Caiati, che nel suo intervento ha datto un richiamo al senso di responsabilità di chi si muove in strada, e il sindaco di ponte Buggianese Nicola Tesi, il quale ha richiamato le istituzioni, a ogni livello, a fare quanto possibile sul fronte della sicurezza, compresi gli interventi strutturali su strade e illuminazione.l