Il Tirreno

Montecatini

Il lutto

Addio a Ramon, re dell’ospitalità negli anni d’oro di Montecatini. «È stato un gigante nella storia della nostra città»

di Simona Peselli
Addio a Ramon, re dell’ospitalità negli anni d’oro di Montecatini. «È stato un gigante nella storia della nostra città»

Aveva 78 anni, ha lanciato locali diventati cult: l’American Bar a Montecatini Alto, il Jefferson, la Cascina Igea, il Gambrinus

3 MINUTI DI LETTURA





Montecatini È morto Giampaolo Becchi, anzi, è morto Ramon. Aveva 78 anni. Era il 1991 e Maurizio Costanzo fra il serio e il faceto durante il suo salotto in tivù in un'intervista chiedeva alla mitica Sora Lella di rivelare al mondo intero se veramente a Montecatini ci fosse il suo amore segreto. «La Cascina Igea – esclamava la sorella di Aldo Fabrizi – è il mio luogo del cuore. Il proprietario sul tavolino mi fa trovare champagne e rose. Mi porta in giro sulla carrozza per la città. Sono 15 anni che siamo carissimi amici. E' un toscano che 'comanda' e ama tutta Montecatini».


Schietta e con l'occhio lungo, Elena Fabrizi ci aveva azzeccato, quell'uomo gentile e premuroso altro non era che Giampaolo Becchi, l'emblema dell'ospitalità della Montecatini degli anni d'oro. Per scrivere la vita di Ramon ci vorrebbero giorni (lui ci aveva provato con un libriccino, dentro tante immagini celebri). Per lui hanno parlato i suoi locali alla moda, di lui hanno raccontato con aneddoti e fotografie centinaia di attori, cantanti, showgirl che sono passati da quei tavoli di viale Verdi, a due passi dall'omonimo teatro e dalle sale di quegli hotel che ospitavano re e regine, vip e star. Ha inventato, gestito e reso famosi locali come l'American bar di Montecatini Alto, il Jefferson e naturalmente la Cascina Igea. Con il tempo neppure la malattia lo aveva mai piegato e non perdeva occasione di dare una mano al figlio Manuel impegnato a dirigere la Taverna del Vin Vino a Borgo a Buggiano.


Ma il cuore di Ramon è sempre rimasto nella sua Montecatini, lungo il viale Verdi, fra i suoi clienti e quegli amici fraterni con cui aveva trascorso vita e lavoro, zingarate e scherzi, che in fondo per lui non facevano differenza. La notizia della sua morte, che si è diffusa nella serata di ieri, ha trafitto il cuore di tutti coloro che gli hanno sempre voluto bene. «Un altro fraterno amico è volato in cielo – così lo piange l'ex sindaco Alberto Lapenna – tanti sono stati i momenti nei quali abbiamo condiviso emozioni, occasioni felici, giornate trascorse con le rispettive famiglie e tanti scherzi goliardici. Ramon era sempre protagonista sia nel lavoro che nella vita sociale. Il mitico locale di Montecatini Alto, il Jefferson, la Cascina Igea, il ristorante Vin Vino, lo hanno sempre visto protagonista con la sua inimitabile professionalità. Con la sua gentilezza e discrezione riusciva a mettere a proprio agio l'ospite. Aveva come motto 'il cliente ha sempre ragione'. Mancherà a tutti i montecatinesi. Era orgoglioso di sentirsi bagnaiolo e non concepiva lo spirito disfattista di chi denigrava la nostra città. Amico mio per te la terra ti sia lieve ».

Il sindaco Luca Baroncini si stringe alla famiglia. «Ci ha lasciati un grandissimo uomo, poliedrico, innovatore, gentiluomo, geniale e precursore dei tempi. Non solo Montecatini, ma la Valdinievole non sarà più la stessa. Ramon è un gigante della storia della nostra città. Con tutta l'amministrazione ci uniamo a questo dolore, consapevoli che l'esempio che ha lasciato non sarà mai dimenticato». La redazione del Tirreno si unisce in questo triste momento alla moglie Grazia, ai figli Giorgio e Manuel, agli adorati nipoti. Caro Ramon, detto anche The King, per te il tuo saluto speciale: "Buon viaggio, bimbaccio, fino alle stelle e ancora più in alto". 
 

Primo piano
La tragedia

Contromano in autostrada sull’A11, muore madre di tre figli: dalla serata con le amiche allo scontro fatale

di Luca Signorini
Sportello legale