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L’Academy granata è sbarcata a Pescia e i baby rossoneri ora sognano in grande

Roberto Grazzini
I giovani calciatori dell’Usd Pescia al campo sussidiario alla manifestazione organizzata per l’ingresso nella Torino Academy
I giovani calciatori dell’Usd Pescia al campo sussidiario alla manifestazione organizzata per l’ingresso nella Torino Academy

L’organizzazione del Torino Calcio sinonimo di garanzia per la crescita, non solo sportiva, dei giovani pesciatini

29 maggio 2021
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Roberto Grazzini

Pescia. Da una parte la più antica società della Valdinievole, con i suoi 109 anni di storia calcistica, il leggendario stadio dei Fiori (ristrutturato ad hoc) dove nacque il mito del “Penia”, il venerato guru di tutti gli allenatori nonché grande scopritore di talenti, e il nuovo terreno in erba sintetica. Dall’altra il Torino, club profondamente e fieramente orgoglioso delle proprie tradizioni, legato in maniera viscerale al colore granata e a quel forte senso di appartenenza, assai difficile da riscontrare negli altri sodalizi della massima serie.

Il divorzio

Lasciati i Giovani Granata Monsummano, la società del presidente Urbano Cairo resta comunque in Valdinievole, nella parte più sanguigna e passionale, ovvero quella confinante con la provincia lucchese, rappresentata dalla forti espressioni della casacca pesciatina:il rosso e il nero. Il tutto sotto la “benedizione” dei rappresentanti della Figc, nella persona del consigliere regionale Stefano Riccomi e del presidente del comitato provinciale Roberto D’Ambrosio.

Il fidanzamento

Non è stato amore a prima vista però c’erano tutti i presupposti perché la cosa si concretizzasse. Le due differenti realtà hanno voluto prima conoscersi durante «un lungo fidanzamento, durato otto mesi», usando le parole di Teodoro Coppola responsabile dell’Academy del Torino, prima di essere unite in un matrimonio sportivo stipulato per un triennio che si spera, porti benefici per entrambe le parti.

Pescia innanzi tutto

«Intanto devo dire che rivedere i ragazzi in campo è una emozione unica. Il percorso appena intrapreso è affascinate – ha spiegato commosso il presidente Alessandro Lucherini, spalleggiato e supportato dal direttore tecnico Federico Flosi e dal responsabile della scuola calcio Marco Rossi – perché in primis intende dare spazio al nostro territorio, e cioè ai giovani atleti e agli istruttori del Pescia. Ma soprattutto, lo sottolineo, di Pescia, i quali devono sentirsi orgogliosi di poter far parte del progetto».

Prima mossa

E la prima mossa di mercato lo conferma con l’arrivo del condottiero indigeno Cristiano Michelotti, classe 1965, ex arcigno difensore centrale e pesciatino doc , alla guida della prima squadra.

Entusiasmo

«Non vogliamo togliere assolutamente niente alla storica e ai valori dell’Usd Pescia – ha puntualizzato Teodoro Coppola, favorevolmente sorpreso dall’atmosfera della manifestazione – anzi semmai sono solidi pilastri sui quali porre le basi per questa sinergia».

Il “centro benessere”

Ma alla fine anche il numero uno rossonero si lascia prendere un po’ dall’entusiasmo: «In ogni caso i ragazzi – dice, infatti – già da adesso devono sapere di essere entrati, permettetemi il termine, in una sorta di “centro benessere” dove rigenerarsi e imparare a giocare a calcio, senza comunque crearsi false illusioni. Ed è questo anche il messaggio che deve arrivare alle famiglie dei nostri giovani atleti». —

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