Enrico Bartolini, una scalata iniziata dall'istituto Martini
Le origini del successo dello chef montecatinese pluripremiato anche quest'anno con cinque stelle Michelin
MONTECATINI. Lo chef Enrico Bartolini è un ex alunno dell’alberghiero Martini di Montecatini, dove si è diplomato alla fine degli anni Novanta. E la sua storia potrebbe passare alla leggenda come quella del Re Mida dei fornelli. Quest’anno ha messo a segno un record pazzesco. Un trionfo che porta anche la Valdinievole nell’Olimpo della cucina. . Bartolini è certamente uno dei cuochi più di maggior talento a livello europeo. La sua scalata ha inizio a 19 anni quando, da Pistoia, fa fagotto per andare a indossare il grembiule a Londra (Royal Commonwealth Club con Mark Page), Parigi (sous chef ai fornelli gestiti dal quasi concittadino Paolo Petrini), di nuovo a Pistoia (da Pierangelo Barontini, da cui apprende tecniche importanti) e ancora fuori a Berlino.
L’esperienza che però lo cambia del tutto arriva nel Padovano, dove Bartolini spende un triennio tra la Montecchia di Selvazzano e le Calandre di Rubano, feudi degli Alajmo. Nel 2005 si innamora dell’Oltrepò pavese, distretto di grandi dimensioni ma quasi del tutto privo di insegne d’autore. Una sfida che Bartolini coglie al volo, anche da un punto di vista imprenditoriale, mettendo in piedi un ristorante di cucina contemporanea. Nel 2009 arriva la stella, che però l’edizione 2011 della Michelin non fatica a trasferire subito in Brianza, nel nuovo feudo.
Le nuove acrobazie gli regalano nel novembre 2013 la seconda stella Michelin. Nel frattempo apre Casual – a Bergamo città alta (un’altra stella), il ristorante de L’Andana di Castiglione della Pescaia in Maremma (in cui succede ad Alain Ducasse, e ottiene l’ennesima stella), Locanda del Sant’uffizio in Monferrato (stellato pure) e Glam al Palazzo Venart di Venezia. L’alberghiero Martini, dove ancora insegnano i suoi docenti di ristorazione Antonio Antonino e Valerio Nesti si è congratulato, tramite Facebook, con lo chef che ha mosso i primi passi, da studente, nelle cucine dell’istituto diretto, allora, da Pierangelo Mazzei.