Nave di Marina di Massa, aspirate le prime 10 tonnellate di gasolio: i tempi, l’iter e come funziona
Via alle operazioni per liberare i serbatoi, il sindaco: «Ecco qual è l’obiettivo»
MASSA. Manca qualche minuto alle 14. Sul pontile di Marina di Massa c’è un improvviso fermento. Gli operai della ditta Neri di Livorno si avvicinano a una delle cisterne parcheggiate nella piazza antistante il camminamento a mare: portano con loro l’allaccio terminale di una manichetta. Un lungo serpentone scuro che, percorrendo l’intera lunghezza del pontile, si tende sospeso sul mare snodandosi poi sul ponte inclinato della Guang Rong, la nave-cargo battente bandiera cipriota che lo scorso 28 gennaio si è incagliata nel basso fondale di Marina di Massa scontrandosi con la parte finale dello stesso pontile (al punto da farne crollare, decapitandolo, la rotonda panoramica).
È il momento che tutti, nelle ultime due settimane, stavano aspettando con ansia. La manichetta viene agganciata all’autocisterna, dopo gli ultimi controlli tutti è finalmente pronto e il canal jet – il sistema di pompaggio pressurizzato – viene azionato. Iniziando a trasferire dal serbatoio principale della Guang Rong – quello di poppa a sinistra, che attualmente contiene quasi il 60% del gasolio a bordo – le prime tonnellate di carburante. Portandole al sicuro, lontane dal mare che da 14 giorni è minacciato dalla spada di Damocle di un possibile (e catastrofico) sversamento.
La prima giornata
Il motore della pompa viene spento soltanto quando cala il sole. Per ragioni di sicurezza, con l’oscurità è bene evitare di operare a bordo di una nave il cui ponte è inclinato di 22 gradi rispetto al livello del mare: meglio essere cauti, rallentare un po’ il ritmo ed evitare – proprio nella fase più delicata – di commettere errori che potrebbero vanificare gli sforzi fin qui fatti per garantire la sicurezza di tutte le operazioni. Alla fine – agli occhi di un profano – il bilancio della giornata appare un po’ sottotono: dopo le prime ore di aspirazione dal serbatoio più capiente della nave sono state trasportate solo 10 tonnellate circa di carburante.
In realtà la velocità dell’intervento non preoccupa: gli addetti ai lavori sono soddisfatti che tutto sia filato liscio. A partire dai controlli e dai campionamenti che Arpat ha ultimato nel corso della mattinata di ieri, 11 febbraio, prima che arrivasse il via libera per accendere il canal jet. «Era anche la prima mezza giornata – spiegano dalla capitaneria di porto di Marina di Massa – e la stessa ditta incaricata delle operazioni ha dovuto fasare alcune procedure per calibrare al meglio l’intervento ed evitare futuri intoppi». Insomma, tutto è filato liscio. Tant’è che stamattina i lavori riprenderanno fin dalle 8 per terminare, nuovamente, con il calar del sole.
Il cronoprogramma
C’è però un dato oggettivo, dato dalla quantità di gasolio che dalla Guang Rong dovrà essere trasportato a terra per scongiurare definitivamente il rischio ambientale. A bordo della nave ci sono (tra gasolio e olio lubrificante) circa 108 tonnellate di materiale da aspirare. Di queste, circa 60 sono contenute proprio nel serbatoio che gli operai della ditta Neri hanno iniziato ad “attaccare” ieri pomeriggio. Mentre il 10% circa è contenuto nelle casse della sala macchine e nel serbatoio di prua. Il resto (si stimano circa 40 tonnellate) è stoccato nel serbatoio di poppa a destra, ancora sommerso e quindi più difficile da raggiungere: un piano per raggiungerlo già c’è (attraverso la sala macchine) ma sarà probabilmente l’ultimo a essere svuotato per non rallentare troppo le operazioni.
Alla luce di questo, appare difficile credere che tutto possa essere svolto in pochi giorni: un paio – queste le prime indiscrezioni – serviranno soltanto per svuotare il serbatoio più capiente. Il sindaco di Massa Francesco Persiani, presente ieri pomeriggio sul pontile al momento del via alle operazioni appare però fiducioso. «L’obiettivo è di chiudere le procedure di estrazione entro il fine settimana – spiega – anche se dipende ovviamente da tanti fattori. Intanto abbiamo appurato che le procedure da attuare funzionano: il percorso non è facilissimo ma siamo fiduciosi che tutto possa proseguire al meglio».
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