Il Tirreno

Il caso

Antenna 5G in Toscana: il borgo si ribella e blocca l’installazione

di Riccardo Sordi

	Un ripetitore in una foto d'archivio 
Un ripetitore in una foto d'archivio 

Il sindaco del paese: «Un primo risultato importante: abbiamo ascoltato la popolazione»

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PONTREMOLI. Stop, almeno per il momento, ai lavori per l'installazione di un’antenna per la telefonia 5G nei pressi del borgo storico di Filetto. «Un primo risultato importante - sottolinea il sindaco di Villafranca, Filippo Bellesi - che abbiamo ottenuto anche venendo incontro a timori e alle perplessità della popolazione».

I lavori

Erano infatti iniziati lo scorso 6 dicembre i lavori per l'installazione di questa torre telefonica (da parte di una ditta milanese per conto di un'importante azienda telefonica) a poche decine di metri dal centro del borgo storico. Un'antenna dall'altezza di 35 metri, di cui per ora è stato realizzato solo il basamento e a cui serviranno circa due mesi di lavori per completare l’opera con un costo previsto di circa 100mila euro. Nei giorni scorsi un nutrito gruppo di cittadini si era dato appuntamento sul terreno dove sono iniziati i lavori per manifestare tutto il loro dissenso e le preoccupazioni per le ripercussioni delle onde elettromagnetiche. Un dissenso espresso anche il sindaco Bellesi che è riuscito a muoversi per bloccare, almeno per ora, i lavori.

La vicenda

Tutto ha avuto inizio con la richiesta presentata ad ottobre da parte da un’azienda di Milano che lavora per le grandi compagnie telefoniche allo Sportello Unico Suap dell’Unione di Comuni Montana Lunigiana. Una richiesta che la compagnia ha presentato non solo al comune di Villafranca ma anche ad altri quattro comuni della Lunigiana. Non avendo ottenuto risposte negative, entro i 60 giorni previsti dalla legge, la ditta ha quindi cominciato ad avviare l'opera. Ma in realtà, sottolinea Bellesi, «il motivo del mancato invio di rilevazioni da parte del Comune è semplicemente legato al fatto che all'ufficio tecnico erano pervenuti degli incartamenti relativi al comune di Bagnone e si era quindi pensato ad un errore nell'invio. Inoltre non c'è solo questo errore tecnico ma manca un'adeguata valutazione sismica, urbanistica e di regolamento del terreno interessato dai lavori»

L’iter e le carte

Per questo motivo l'Unione di Comuni ha quindi approvato la sospensiva dell'autorizzazione, ed ora il Comune di Villafranca ha tempo una ventina di giorni per presentare le proprie osservazioni che, come ci preannuncia il sindaco Bellesi, saranno improntante ad evitare la realizzazione di questo impianto che «non convince e non è nell'interesse del territorio e della popolazione».

Tra le carte che l'amministrazione si vuole giocare c'è soprattutto quella dell'alto interesse archeologico dell'area «si tratta di una zona in cui sono state rinvenute molte Statue Stele ed è quindi un'area dal grande valore storico culturale. Per questo chiederemo alla Soprintendenza Archeologica di partecipare alla conferenza dei servizi per dare maggiore forza a questo tema». Intanto il consigliere di minoranza, Emiliano Giusti tuona contro l'amministrazione «è inaccettabile che il progetto sia stato per 60 giorni in Comune e che nessuno se ne sia accorto».

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