Stadio di Carrara, nuovi lavori in dirittura d’arrivo: ma ora il Comune non ne farà altri. La maxi-replica del club
La sindaca: «Disponibili a una convenzione o anche alla possibilità di vendita». La società azzurra: «Ecco come stanno le cose»
CARRARA. Botta e risposta, nella giornata di mercoledì 18 dicembre, tra palazzo civico e la proprietà della Carrarese calcio. Ma andiamo con ordine e partiamo proprio dalla nota del Comune arrivata nella mattinata di ieri, 18 dicembre.
Il Comune
Si concluderanno a breve i lavori di ristrutturazione dello stadio dei Marmi cominciati dal Comune la scorsa estate. Nelle prossime settimane sarà realizzata la nuova uscita di sicurezza della Curva Nord e sarà sistemata l’area riservata agli spettatori diversamente abili. Questi interventi si aggiungeranno agli altri già completati e che hanno consentito alla Carrarese di poter disputare le proprie partite di serie B nell’impianto cittadino dal 20 ottobre scorso, a soli 133 giorni dalla storica promozione, come si sottolinea in una nota del Comune.
Gli interventi
Il Comune Grazie a un investimento di circa 2 milioni di euro, si ricorda, sono stati realizzati dal Comune numerosi interventi per rendere lo stadio dei Marmi adeguato agli standard richiesti dalla Lega , dal manto di gioco ai dieci tornelli all’impianto di illuminazione. Oltre a queste opere maggiori il Comune si è fatto carico di diversi altri lavori che vanno dal cablaggio di tutto il perimetro dell’impianto fino alla predisposizione e alla posa di vari moduli che ospitano, tra l’altro, nuovi bagni nelle curve, un nuovo spogliatoio e le sala antidoping. Nel piazzale antistante la tribuna si è risagomata l’aiuola dove, come da richiesta della Lega, è stata predisposta una zona riservata allo stazionamento di mezzi attrezzati per la produzione televisiva. La sala stampa è stata rinnovata così come l’area hospitality, si è poi allestita una sala var e sono state predisposte le nuove postazioni per la telecamere. Novità importanti anche per gli spogliatoi e le panchine.
La sindaca
«Come amministrazione – sottolinea la sindaca Serena Arrighi - siamo ben consapevoli dell’importanza sociale, prima ancora che sportiva, della partecipazione della squadra della città al campionato cadetto e per questo la scorsa estate ci siamo subito impegnati per l’adeguamento dello stadio dei Marmi ai requisiti richiesti dalla Lega di serie B. In soli 133 giorni siamo stati in grado di rendere l’impianto di piazza Vittorio Veneto adatto a ospitare le partite di un campionato tanto importante. Questo è un risultato di cui tutti noi carrarini dobbiamo essere fieri e orgogliosi. Questo ha però comportato grossi impegni sia dal punto di vista economico, circa 2 milioni di euro complessivamente, che dal punto di vista dell’impegno dei nostri uffici. Per poter riuscire a riaprire lo stadio in così breve tempo i nostri tecnici hanno dovuto dedicarsi completamente alla realizzazione del progetto, lasciando quindi indietro altri interventi di primario interesse pubblico che ora non possono più aspettare. Al momento siamo quindi impegnati nel completare le opere già progettate e previste, terminati questi lavori tuttavia il Comune non potrà farsi carico, né economicamente né dal punto di vista dell’impegno tecnico, degli adempimenti successivi, non previsti dalla legge, ma richiesti dalla Lega di Serie B. Come abbiamo avuto modo di segnalare pochi giorni fa ai vertici della Carrarese - aggiunge - siamo comunque consapevoli delle difficoltà della società di dover far fronte ai requisiti minimi per poter consentire alla squadra di continuare a giocare a Carrara anche in futuro. Per questo motivo siamo completamente disponibili a individuare una strada che possa dare la possibilità a soggetti privati di mettere a reddito lo stadio dei Marmi mediante strumenti urbanistici idonei. Allo stesso tempo ci rendiamo disponibili a trovare una soluzione che possa portare alla realizzazione di un campo di allenamento per il settore giovanile della Carrarese. Di fronte a investimenti congrui saremo ovviamente aperti a discutere della stipula di una convenzione per la gestione dell’impianto della durata di un numero di anni adeguato, ma anche alla possibilità di alienazione dello stadio. Si tratta d’altronde delle medesime strade che sono già state seguite in più parti d’Italia per casi analoghi».
La capienza
Come noto, aggiungiamo noi, in caso di salvezza non varrà più la deroga concessa quest’anno di un impianto sotto i 5.500 spettatori. E quando si superano i 5.000 spettatori, deve essere riapprovato il certificato prevenzione incendi, con oneri ingenti. Ma già a febbraio serviranno i seggiolini in curva e i teloni per coprire il manto dello stadio, un investimento da 70-80mila euro. Lavori che, come ricorda la Carrarese sarebbero a carico della proprietà, cioé di palazzo civico. Resterebbe l’opzione articolo 21, della quale però la sindaca non fa cenno, ma la Carrarese sì. Il clima è tesissimo.
Qui la società
Una risposta articolata quella della Carrarese del presidente Manrico Gemignani alle parole della sindaca, contenute, spiega, in una pec inviata martedì 17.
I nodi
Il problema però, fa notare Gemignani, è che «il contenuto della pec è destituito di qualsiasi fondamento: a) l’adeguamento di febbraio 2025 è uno specifico obbligo del Comune, già oggetto di progettazione da parte di quest’ultimo nel contesto dei lavori concordati con la Lega Serie B per l’avvio del campionato e la riapertura dello stadio ai tifosi; b) parimenti, compete al Comune proprietario ogni onere di manutenzione ed innovazione ulteriore necessario a conformare lo stadio alle ulteriori prescrizioni, in scadenza nel giugno 2025, per elevare la capienza ad almeno 5.500 spettatori. Se il Comune non procedesse ad ultimare l’adeguamento dello Stadio, vanificherebbe l’investimento sino ad oggi compiuto, con le inevitabili conseguenze erariali. Gli esborsi finanziari sono necessari alla luce di decenni di mancati investimenti ed opere di manutenzione da parte del Comune e che da tale inerzia certo non può ora farsi discendere un simile detrimento alla cittadinanza, proprio quando Carrara ha raggiunto dopo 76 anni la storica serie B». Si ricorda che «Carrarese Calcio 1908 ha peraltro investito a sua volta oltre 600mila euro, finanziati dalla società Sa.Ge.Van. Marmi, dei quali 300 mila euro per interventi strutturali e 300 mila euro per utilizzo di impianti sportivi alternativi». Non solo: «Ha investito in questo progetto oltre 10 milioni di euro, senza, ovviamente, alcun ritorno economico o lucro. Un simile ingente investimento, che certo non è frutto di un capriccio o di un divertimento personale, non può certo ora essere vanificato da una decisione personale e quasi emotiva».
Le proposte
Fin dal luglio 2024, aggiunge Gemignani, «Carrarese Calcio 1908 aveva avanzato - anche pubblicamene - la proposta di costituire con il Comune di Carrara, una società mista pubblico privata (49% - 51%), che avrebbe dovuto accollarsi gli ulteriori costi dietro concessione all’utilizzo dello Stadio per un adeguato periodo di tempo. Tale proposta era contestuale al concomitante impegno di varie imprese del settore lapideo a finanziare tale società mista attraverso una concorde revisione delle convenzioni stipulate ai sensi dell’articolo 21 del Regolamento degli Agri Marmiferi; infatti, numerose imprese lapidee si erano dichiarate disponibili a versare immediatamente la provvista necessaria, in esecuzione delle disposizioni regolamentari comunali ed in sostituzione delle originarie opere convenute con l’Amministrazione. Soltanto con la lettera del 17 dicembre 2024, preceduta dall’incontro del 5 dicembre 2024, l’Amministrazione Comunale ha formalizzato, tardivamente, la propria concomitante volontà di non aderire al progetto della società pubblica privata; di rifiutare ogni ulteriore adempimento degli obblighi di adeguamento assunti per la permanenza dell’impianto in Serie B».
Le prospettive
E rispetto al presunto intervento di un intervento di terzi privati in base a nuovi strumenti urbanistici, scrive Gemignani, «Tale eventualità, sebbene ampiamente auspicabile e certamente all’ordine del giorno anche della nostra azione di sviluppo e crescita della realtà carrarese nel contesto del calcio professionistico, sconta al momento e nel prossimo futuro, intuitive obiezioni: non tiene conto che nel tessuto apuano locale, non vi sono soggetti privati del settore immobiliare capaci di eseguire un simile investimento e, comunque, interessati a farlo; peraltro la conquista della Serie B ha portato ad un incremento del numero delle aziende che hanno creduto nel nostro progetto e che ringraziamo infinitamente, ma non ha portato quel coinvolgimento auspicato di tutte le principali aziende del territorio (sia del settore lapideo che di tutti gli altri settori)». Non solo: «Dimentica che una simile soluzione non può comunque sussidiare gli obblighi di adeguamento che si impongono sullo stadio entro pochi mesi, implicando viceversa tempi lunghissimi di attuazione, non fosse altro per la necessaria adozione degli strumenti urbanistici di riferimento. Prendiamo atto che nel contesto della situazione dello stadio, si propone anche di risolvere la criticità dell’impianto a disposizione del nostro settore giovanile, ma obiettiamo che tale soluzione dovrebbe avvenire a prescindere dal tema Stadio, visti i tempi che quest’ultima richiederà e, soprattutto, visto che appare inverosimile che l’unica società sportiva professionistica dell’intera Provincia non disponga di un impianto di proprio esclusivo godimento per le numerose squadre del proprio settore giovanile».
L’appello
In conclusione: «Ci rivolgiamo espressamente a Lei perché voglia recedere dalla posizione assunta, che altrimenti comporterà la conseguenza di perdere la Serie B a Carrara. La invitiamo formalmente e pubblicamente ad evitare che sia addirittura la prima cittadina a privare Carrara della Serie B. Siamo disponibili a qualsiasi confronto per scongiurare tale improvvido scenario. Inevitabilmente, in caso di mancato adempimento da parte del Comune di Carrara agli obblighi di adeguamento per rendere fruibile lo Stadio alla serie B, qualsiasi danno, sanzione, o costo dovesse essere addebitato a Carrarese Calcio 1908 sarà oggetto di immediato regresso a carico del Comune e dei rappresentanti dello stesso che hanno causato siffatto inadempimento e le inevitabili ricadute erariali. Attendiamo e auspichiamo un suo recesso immediato dalle posizioni assunte e l’apertura di un dialogo e un confronto vero, preordinato alla ricerca delle soluzioni».