Il Tirreno

Luoghi storici

I “Ragazzi dei pali gialli” si incontrano di nuovo ad Avenza: «Ma non è solo amarcord, ecco perché»

di Manuela Orsini Merani
La gente in via Sforza
La gente in via Sforza

E c’è stato anche l’omaggio, con targa, all’amato barbiere Alberto Menconi: «Ha cresciuto una generazione»

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CARRARA. «Ci vediamo ai pali gialli»: ha riecheggiato lo storico invito-appuntamento che si davano gli avenzini negli Anni’70, ’80, ’90, fino ai primi anni del Duemila. E così nel tardo pomeriggio di sabato in 200 si sono ritrovati – nonostante la pioggia – Ai pali gialli, appunto, che sarebbero solo dei para-pedonali se non fossero anche una location di ritrovo diventata storica e rispolverata per l’occasione.

Dove grazie a chi

Siamo ad Avenza, in via Sforza. E qui i pali gialli – che all’origine dovevano “solo” proteggere i pedoni – sono stati addirittura ridipinti. L’idea di lanciare l’invito-ritrovo è stata dell’avvocato Monica Menconi con Michela Pinelli che ha coordinato il gruppo dei tanti avenzini che si sono dati da fare, mentre lo scrittore Emiliano Pianini ha invitato tutti i “Ragazzi” dei pali gialli. Focchi rosso-blu – cioè i colori di Avenza – confezionati dai residenti, sono stati distribuiti nei condomini e nei negozi.

Il significato

«Non è un amarcord – puntualizza Pinelli – ma un punto di partenza perché la gente riprenda l’abitudine di andare in strada e magari anche di abbracciarsi. Questo luogo di Avenza che è sempre stato bistrattato oggi (sabato, ndr) è in festa con luci nei portici, musica e fiocchi rosso e blu, i colori simbolo di Avenza».

Il ricordo

La festa è stata anche l’occasione per omaggiare con una targa la figura – impressa nella memoria dei residenti – dello storico barbiere Alberto Menconi, 50 anni di attività, padre di Monica Menconi: «Quando ho visto la pioggia – dice – pensavo che molti forse non sarebbero venuti e invece eravamo tantissimi. Evidentemente c’è ancora il desiderio di riportare a galla le tradizioni e i valori di una volta. Questa è una giornata che il mio caro babbo ha meritato: era un uomo d’altri tempi, c’era sempre non solo per la famiglia, ma per tutti».

L’atmosfera

Emiliano Pianini ha voluto ricordare con allegria quel periodo, rammentando i Ragazzi dei pali gialli che spesso disturbavano un po’ il vicinato: «Ogni tanto si sentiva: “Vi buco quel pallone” – ha ricordato – ma erano bravi ragazzi. Era una storia di protagonisti e antagonisti, una fiaba che raccontava valori. Gentilezza, onestà e perseveranza che abbiamo avuto il piacere di trovarla in un unico personaggio che ci ha visto passare tutti da qui: Alberto Menconi. Noi dei pali abbiamo capito che le persone buone esistono». In tanti si sono fermati sotto la targa che riporta la frase: “Ai miei ragazzi dei pali gialli”. Anche Cosimo Ferri, presente in veste di cittadino ricorda Alberto: «È stato un punto di riferimento per Avenza e ha cresciuto un’intera generazione di ragazzi».

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