Il Tirreno

Marmo di Carrara, il Valore medio del grezzo balzato a 386 euro la tonnellata

Marmo di Carrara, il Valore medio del grezzo balzato a 386 euro la tonnellata<br type="_moz" />

Dieci anni fa era 234, ma solo quattro cave (su ottanta) hanno un dato superiore

3 MINUTI DI LETTURA





Carrara In un decennio, il valore medio unitario delle vendite di marmo grezzo sono salite da 234 euro la tonnellata a 386 euro. È uno dei dati più significativi emersi dal 1° Osservatorio del marmo presentato alla Camera di Commercio venerdì a cura dell’Istituto di studi e ricerche, del Comune e del Consorzio Zona industriale. Un dato eclatante, soprattutto alla luce dei valori medi alla base del calcolo del contributo di estrazione e del canone di concessione. Eclatante perché ad oggi solo quattro cave hanno un valore medio superiore a 386 euro: la Ruggetta A della ditta Calacata Crestola (673,01 euro a tonnellata), la Calocara B della Fb Cave (642,28), la Calocara A della Gemignani e Vanelli (634,16), la 68 Bettogli B della Bettogli Marmi (591,73 euro la tonnellata). Tutte le altre sono sotto: e di queste solo tre con valori medi superiori ai 300 euro, ovvero la 70 A Bettogli A della Vf Marmi (350,56), 67 Bettogli Zona Mossa della Aldo Vanelli Marmi (336,53), e la 10 Calacata della Guido M. Fabbricotti (316,8 euro la tonnellata). Come segnaliamo da anni e come ribadito anche di recente dal dottor Giuseppe Scattina, gli attuali valori medi sembrano non corrispondere alla realtà. Perché 75 cave sono sotto, e alcune decine sotto i 100 euro. L’osservatorio del marmo nelle previsioni dovrà servire anche a ricalcolare proprio i valori medi. Nel frattempo, come noto, anche gli attuali valori medi, che sembrerebbero in vari casi al ribasso, sono stati impugnati davanti al Tar da una serie di aziende, ma il Tar ha passato la palla al tribunale civile. Vedremo gli sviluppi.

Tornando all’evento di venerdì, la sindaca Serena Arrighi ha osservato tra l’altro: «Con la costituzione un anno fa di questo osservatorio abbiamo compiuto un importante passo verso il futuro dell’intero mondo del marmo, oggi ne compiamo un altro. Grazie al grande lavoro degli uffici comunali negli ultimi due anni abbiamo già raggiunto risultati fondamentali per la regolamentazione di quello che è il principale settore economico cittadino. Il 31 ottobre 2023 è stata sicuramente una prima data storica per tutta la città di Carrara. Entro quella data, quando scadeva il periodo transitorio previsto dalla legge regionale 35 del 2015, tutte le cave carraresi hanno firmato convenzioni o hanno registrato una certificazione Emas. La nostra amministrazione non ha preso scorciatoie, ma è andata avanti con serietà e impegno per rispettare una scadenza che da più parti veniva indicata come uno spauracchio o come una sfida impossibile da rispettare. A differenza di quanto è stato fatto altrove noi non abbiamo mai neppure pensato di cercare scorciatoie o strade più facili, siamo andati dritti all’obiettivo e abbiamo ottenuto qualcosa di importante. Tutto quello che è venuto dopo è frutto dello stesso approccio fatto di rigore, trasparenza e condivisione. Esempi ne sono i regolamenti sulla tracciabilità, l’articolo 21, quello sulle gare che ci apprestiamo ad approvare e, ovviamente, anche questo osservatorio sul marmo. Si tratta di un organismo che la nostra amministrazione ha fortemente voluto si costituisse e che potesse contare sul coinvolgimento di soggetti importanti come la Camera di commercio con il suo Istituto studi e ricerche e il consorzio Zona industriale. Grazie al grande lavoro di indagine svolto nell’ultimo anno abbiamo ora a disposizione dati ancora più precisi, aggiornati e scientificamente accurati sull’andamento dell’intero comparto apuano. Tutto ciò è un altro tassello che, combinato con tutto quello che è stato fatto in questi anni, sarà destinato a fornire all’intero settore regole sempre più chiare e certe, requisiti fondamentali per garantirgli crescita e sviluppo e con esso a tutto il territorio».

Ha aggiunto Norberto Petriccioli, amministratore unico del Consorzio Zona Industriale Apuana: «Si è trattato della gestione di una prima fase sperimentale dell’Osservatorio sul Marmo del Comune di Carrara, dedicata, quindi, ad un settore strategico per lo sviluppo imprenditoriale ed occupazionale dell’intera economia apuana; un settore che aveva bisogno, come previsto dagli strumenti Regolamentari del Comune, di un approccio tecnico-scientifico finalizzato a misurare non solo l’andamento del mercato del lapideo in termini generali, ma, anche e gli impatti che lo stesso ha saputo generare».l

M.B.



Sport

Calcio: Serie B

Pisa stellare, travolto il Sassuolo all’Arena: la capolista cade sotto i colpi nerazzurri

Sportello legale