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Ponte di Ognissanti, si riempiono gli hotel apuani: i due principali motivi e un problema da risolvere
Giannetti: «Ancora non parte la destagionalizzazione turistica»
MASSA. Quasi pieni gli hotel della costa per il lungo weekend del ponte di Ognissanti. Gli hotel rimasti aperti, ovviamente. Che non sono molti. Come ogni anno molte strutture ricettive chiudono dopo l’estate. Non sarebbe conveniente rimanere aperti per le poche festività.
«Rimane il problema della destagionalizzazione turistica che ancora non c’è», spiega Sabrina Giannetti, proprietaria dello storico hotel Eden del Cinquale e referente per Federalberghi. «Quest’anno – spiega – è andata sicuramente meglio dello scorso anno per il ponte. Lo scorso anno pioveva, a Lucca c’erano stati anche degli allagamenti, quindi molte persone se ne sono andate prima».
Bastava vedere le spiagge piene di gente sotto al sole per capire che sarebbe stato un ponte di movimento, almeno per quanto riguarda il turismo. «Tutto esaurito, abbiamo avuto un grande aiuto dal bel tempo e un grande aiuto da Lucca Comics. Ogni anno che passa aumenta il lavoro», fa sapere Tito Nicola presidente Assohotel Confesercenti Massa-Carrara.
Anche Maurizio Felici per Hotel Parma Mare e Roberto Gatti per Hotel Villa Elsa e Hotel Tiffany confermano il tutto pieno per il lungo ponte e soprattutto per le presenze portate dal Lucca Comics in tutta la Versilia.
Gli hotel aperti, come detto, non erano tanti. «Il motivo è semplice – spiega Giannetti -: il movimento che c’è non garantisce il lavoro a tutte le strutture. Ci sono alti costi per tenere un hotel aperto. La destagionalizzazione si fa in un certo modo: con il turismo sportivo e congressuale, con eventi culturali e ludici. La fiera ha grossi problemi da anni. Inoltre a volte è successo che gli eventi sportivi venissero fatti in alta stagione con tutti i disagi che comporta la chiusura delle strade in quel periodo. Un fatto quindi che crea un conflitto con il discorso turistico. Questo è un argomento serio e delicato. Se le manifestazioni sportive – spiega ancora Giannetti – venissero fatte in bassa stagione, aiuterebbero il flusso turistico e aiuterebbero anche la promozione del territorio: chi viene a gareggiare vede la località e se gli piace magari ci torna. Se invece vengono fatte in alta stagione il problema che si genere è duplice: la viabilità e l’ospitalità. Se io ho già gli alberghi completi non riusciamo a soddisfare richieste di squadre e atleti. Se si riuscisse a comprendere che la presenza di eventi sportivi sul territorio in bassa stagione aiuta il turismo sarebbe un grosso passo avanti».
Poi c’è il problema della Fiera, di Carrara. «Non c’è una vera gestione dentro e non funziona da anni. Gli eventi congressuali e fieristici sarebbero linfa per l’economia del nostro paese».
Infine, dice sempre Giannetti, c’è il nodo degli eventi, sia culturali che lucidi. «Non c’è solo la cultura – spiega -. C’è ad esempio anche l’enogastronomia. Il nostro territorio, solo per fare un esempio, ha 72 eccellenze alimentari in provincia che potrebbero essere un contenuto per organizzare eventi di un certo tipo. Ma ancora di questi non se ne vedono».
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