Il Tirreno

L’intervento

Carrara, per lo stadio dei Marmi lavori da 600mila euro

Carrara, per lo stadio dei Marmi lavori da 600mila euro

E Cesare Micheloni propone: meglio privatizzarlo

22 maggio 2024
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Carrara Lo stadio dei Marmi al momento è omologato per 3.600 spettatori; al momento, «abbiamo in programma lavori da oltre 600mila euro che partiranno appena la stagione agonistica sarà conclusa e che rientrano tra quelli che andremo a finanziare con la variazione di bilancio che ci apprestiamo a portare in consiglio comunale – come spiega l’assessore ai Lavori pubblici Elena Guadagni -. Si tratta di tutte opere che sono inserite in una più ampia programmazione di interventi sull’impianto che stiamo realizzando per gradi. L’anno scorso, lo ricordo, abbiamo riaperto la tribuna dopo una chiusura di quasi cinque anni, questa estate invece interverremo sul campo da gioco e sui servizi. Nel dettaglio è prevista la completa sostituzione del manto di erba sintetica con uno di ultima generazione a cui si andranno ad aggiungere la ristrutturazione dei bagni che si trovano sotto la tribuna e l’installazione di due nuovi blocchi per i servizi igienici nelle due curve, Nord e Sud. Da mesi, infine, siamo pronti a partire con i lavori per la creazione del nuovo spazio riservato ai disabili di fianco alla tribuna. In questo caso siamo già molto avanti visto che da tempo l’intervento, per una spesa di circa 30mila euro, è già stato affidato, ma finora non è stato possibile aprire il cantiere solo perché questo prevederebbe la chiusura dell’area per alcune settimane e quindi è necessario attendere la fine del campionato per partire». Lavori necessari per mantenere la licenza nazionale; chiaro che poi, in caso di eventuale promozione, si aprirebbe un’altra riflessione.

E intanto Cesare Micheloni, ex consigliere provinciale, lancia una proposta: «La Carrarese e gli appassionati di calcio - premette - meritano di avere uno stadio e delle strutture moderne ed efficienti, cose che il Comune pare non poter garantire». Ma, aggiunge, «vale la pena che il pubblico (Comune) debba accollarsi costi ed oneri per finalità che sono di esclusivo appannaggio del privato (società calcistica)? E allora perché non privatizzare la struttura con un bando pubblico di vendita, al quale quasi sicuramente parteciperebbe anche l'attuale proprietà della squadra marmifera? Le ragioni: la società calcistica, o chi per essa, acquistando definitivamente lo stadio, per ogni opera da realizzare non dovrebbe sottostare a tutte quelle procedure di legge (bandi, assegnazioni dei lavori...) previste per gli immobili pubblici. Il Comune dalla cessione del bene si libererebbe di costie incasserebbe anche una discreta cifra che potrebbe destinare al settore Sport».l

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