L’allarme
Massa, muore a 46 anni: trovato senza vita dai genitori, chi era Francesco e le ipotesi sulla tragedia
Dall'impegno politico ai tempi delle scuole superiori a quello attuale, il ricordo degli amici: «Un grande abbraccio, ci hai insegnato tanto, grazie di tutto»
MASSA. Nella serata di domenica 28 gennaio sera è morto improvvisamente Francesco Ceccarelli. Classe 1977 e massese, Ceccarelli era stato uno dei fondatori della sezione di Massa del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (i Carc), in cui aveva militato dall’ottobre del 2000 fino al 2010.
L’impegno politico, iniziato dai movimenti studenteschi e culminato negli anni 2000, insieme alle numerose amicizie che aveva stretto, hanno fatto sì che in molti conoscessero Ceccarelli. Infatti, sono numerosi i commenti su Facebook, di chi ha voluto ricordare e salutare Francesco; tra questi, anche la Sezione di Massa dei CARC che in un post, con una sua foto, ha scritto questo: «Il compagno Francesco Ceccarelli ci ha lasciato. Francesco è stato uno dei compagni che nell’ottobre del 2000 fondò la sezione di Massa del Partito dei Carc, e per tanti anni ha condiviso con noi la militanza nel partito. Continueremo a lottare anche nel tuo ricordo compagno».
Una tragedia che ha colpito tutti coloro che lo conoscevano, che non si spiegano come sia potuto accadere. Infatti, secondo quanto riportato dai suoi conoscenti e amici, Ceccarelli non aveva alcuna patologia, stava bene, lavorava tutto il giorno come operaio, nello specifico era un saldatore, in una piccola azienda massese. Infatti, le cause del suo decesso risultano ancora ignote, molto probabilmente si è trattato di un improvviso malore che gli è stato fatale. Dopo che non si era presentato a lavoro né lunedì 29 gennaio, né martedì 30, i suoi genitori si sono presentati a casa sua nel Viale Roma a Massa, e hanno fatto la tragica scoperta. La notizia della sua morte è iniziata a circolare dal pomeriggio di mercoledì 31 gennaio, poi è arrivata la conferma da parte dei suoi amici e conoscenti. «Un grande abbraccio, ci hai insegnato tanto, grazie di tutto», «Quella che stiamo vivendo è a tutti gli effetti una guerra e continueremo a combatterla anche per te», questi sono solo alcuni dei tanti commenti scritti da chi lo aveva conosciuto, incontrato e si era confrontato con lui.