Il Tirreno

CARRARA. Nasconde il viso dietro tantissimi riccioli neri, arrossisce, e con lo sguardo basso fissa le punte dei suoi piccoli piedi, mentre una voce al microfono spiega le motivazioni che hanno spinto la giuria ad assegnarle il primo premio della Bontà dedicato a Giuseppe Fruzzetti. Alessia frequenta la terza elementare dell’istituto comprensivo Gino Menconi di Avenza, è una bambina alta quasi un metro, all’apparenza timida e piuttosto silenziosa. In classe non fa mai confusione, rimane spesso in disparte negli angoli della classe, forse, per la paura di disturbare.

Poi l’arrivo di un compagno di banco speciale, un bambino diversamente abile che da subito conquista l’affetto di Alessia e che dei silenzi che la caratterizzano, ne ha fatto una base su cui incidere nuove tracce. Il bambino viene preso sotto la protezione di Alessia: lei gli scarta la merenda durante l’intervallo, si assicura che abbia fatto la punta alle matite, quando non ha capito qualcosa glielo rispiega. Gli parla sottovoce nell’orecchio, perché intuisce che quel tono pacato rilassa il bambino, lo aiuta a comprendere meglio ciò che gli è stato richiesto.

Pochi centimetri di altezza ma una sensibilità delicata e spontanea che ha commosso giuria e presenti alla premiazione dedicata al maresciallo Ciro Siciliano, promossa dall’associazione Eventi sul Frigido. Il primo premio va ad Alessia Paolini della III B dell’istituto Menconi, per gli atti di generosità e di bontà nei confronti del compagno di banco. Il premio Bontà intende stimolare nei giovani proprio il valore di questo sentimento: quello che Anne Herbert definirebbe come «l’idea di praticare gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso». Giuseppe Fruzzetti di gentilezza a caso ne praticava e molta. Lo faceva attraverso la musica, la chitarra in particolare, che insegnava a tutti senza pretendere niente in cambio.

La sorella del musicista, venuto a mancare nel 2015 all’età di 58 anni, e scrittrice Angela Maria Fruzzetti ha voluto fortemente realizzare un premio che ricordasse il fratello, la sua bontà e l’amore per i giovani. Alessia gioca nervosamente con la pergamena appena ricevuta. Accanto a lei Irene, figlia del maestro Fruzzetti, la tiene per mano e prova a farle alzare lo sguardo per permettere ai fotografi di catturare il suo viso. Ma alla piccola sembra non interessare molto. Forse si domanda come mai rimangano tutti stupiti da un sentimento così semplice come la bonta. Non solo.

Dopo le prestigiose affermazioni sia nel Premio Cinque terre dell’aprile scorso sia nelle edizioni passate del Premio Siciliano, qualche giorno fa le classi 5a e 5b del plesso marinello (ma anche la classe 4a della scuola Doganella) hanno nuovamente riscosso un prezioso riconoscimento nella rassegna curata da Angela Maria Fruzzetti aggiudicandosi il primo premio della decima edizione. «Sono molto soddisfatta – osserva la maestra Rita Cecconi – dei risultati che la scuola, gli scolari ed anche noi insegnanti abbiamo raggiunto in questi ultimi mesi.

Il ruolo che mi sono ritagliata assieme alle mie colleghe è quello di coordinare alcuni progetti didattici finalizzati alla riflessione ed acquisizione della consapevolezza tramite l’avvicinamento alla lettura, e approfondimento delle motivazioni che guidano alla percezione dei diritti. Sono temi importanti spesso trascurati negli insegnamenti tradizionali della nostra scuola». Ruolino di marcia di tutto rispetto quindi per la scuola Menconi. Ed una particolare rilessione sull’importante contributo che le docenti stanno curando.