Il Tirreno

anniversario di sangue

Guerra tra bande, un anno fa morivano Andrea ed Enrico

Così gli amici ricordano Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria
Così gli amici ricordano Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria

Fruzzetti e Baria sono stati colpit dalla furia di Andrea Mazzi in piazza Mercurio. Ecco come sono finiti quelli dei Poggi e la gang di Castagnara

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Era la notte tra il 24 e il 25 dicembre del 2013 quando la guerra tra le bande è finita nel sangue, con due giovani, Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria, lasciati sull’asfalto senza vita in piazza Mercurio. E altri due, Andrea e Adil Amroui, che rischiano pesanti condanne. Quel sangue era stato l’apice di un continuo scontrarsi tra gruppi contrapposti. Una ventina di persone in tutto, quasi tutte identificate dagli inquirenti e quasi tutte in procinto di essere giudicate. Gli ultimi a finire in manette, a luglio, erano stati  sette ragazzi massesi, un po' dei Poggi e un po' del Villaggio Castagnara. Tra questi c’era anche  Giacomo Pucci, già in carcere, poi Andrea Bonuccelli, Alessandro Tonlazzerini, Mattia Ricci, Marco Menchin, Alessio Mazzi, Franco Pucci. Accusati di aver partecipato a una o più risse che hanno costellato questa guerra tra bande. A inquietare è stata la futilità dei motivi che hanno scatenato un conflitto che è costato la vita a due giovani. Come in un romanzo criminale, come una storia ambientata nelle periferie malfamate delle metropoli. Lo hanno fatto per il monopolio dello spaccio di droga? Non c’è certezza. L’unica cosa reale è che questi giovani hanno giocato a fare i cattivi. E alla lunga il crimine non paga.

Andrea Mazzi la scorsa settimana è stato rinviato a giudizio per il duplice omicidio di Fruzzetti e Baria. Mentre lunedì scorso il gup Alessandro Trinci ha incaricato un maresciallo dei Ris, Valentino Tullio, per ripetere l’esame sul giubbotto di Adil Amroui, secondo l’accusa la prova regina per riuscire a contestare il concorso in omicidio al giovane nordafricano. Per le lesioni permanenti provocate a un giovane durante una lite al Baraonda invece bisognerà aspettare fino al 3 febbraio. Con Andrea rischiano il processo suo fratello gemello Alessio Mazzi, la sorella Elisa, 32 anni, Andrea Bonuccelli, 26 anni, e Andrea Benedetti.

Giacomo Pucci, ritenuto dagli inquirenti il capo di quelli dei Poggi,  Natale lo passerà dietro le sbarre: il riesame si è preso qualche giorno di tempo per decidere se accogliere o meno il ricorso del suo avvocato, Francesco Persiani. Il legale chiede i domiciliari per il suo assistito, condannato a otto anni e quattro mesi in primo grado con l’accusa di tentato omicidio per le coltellate sferrate all’addome di Giacomo Menchini durante una rissa al Baraonda, il discopub del Cinquale. Persiani sa che non sarà semplice ottenere l’attenuazione della custodia cautelare e per questo in subordine ha detto di essere disposto anche a sottostare al controllo elettronico con l’utilizzo di un braccialetto. I giudici hanno ascoltato l’avvocato e diranno la loro tra Natale e Capodanno. Nessuna previsione, naturalmente.

A maggio Pucci era stato condannato a 8 anni e quattro mesi, con il rito abbreviato. Le sue condizioni di salute, durante la detenzione - è stato arrestato poco meno di un anno fa - sono peggiorate. Ha perso una decina di chili ed è in uno stato depressivo che preoccupa i suoi familiari. La speranza del suo legale è che i giudici comprendano la necessità del giovane e concedano i domiciliari. Il braccialetto elettronico è indispensabile, data la pericolosità del soggetto. L’episodio che lo ha portato in carcere era avvenuto verso la fine di dicembre scorso davanti al discopub del Cinquale Baraonda. Il gup Alessandro Trinci aveva letto la sentenza a maggio dopo che il sostituto procuratore Rossella Soffio, che ha condotto le indagini svolte dalla squadra mobile di Massa-Carrara, aveva chiesto dieci anni di reclusione.

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