Lucchese, Gorgone la squadra è con te
Il presidente Andrea Bulgarella conferma la fiducia nel tecnico della Lucchese. Il ds Ferrarese era pronto a dimettersi nel caso di un cambio di guida in panchina
LUCCA. Giorgio Gorgone resta sulla panchina della Lucchese. La sua posizione a oggi non è in bilico e l’impressione è che non vi siano scossoni almeno nelle prossime due partite (con la Torres a Sassari e al Porta Elisa contro il Pineto). La squadra è schierata apertamente con il suo allenatore e il presidente Andrea Bulgarella ha confermato la fiducia al tecnico e al suo staff. Non solo. Anche il direttore sportivo Claudio Ferrarese – che lo scorso ottobre, quando si era aperto uno spiraglio per il passaggio del mister romano sulla panchina della Triestina (tra l’esonero di Santoni e l’arrivo di Clotet), su richiesta della proprietà aveva indicato in Leonardo Colucci ex allenatore di Juve Stabia e Spal il possibile sostituto – è dichiaratamente dalla parte del mister. Anzi, nel caso vi fossero state forzature da parte del neo arrivato – il direttore generale Luigi Conte, classe 1969, quello che sostiene (da curriculum) di aver giocato nei professionisti dal 1982 al 1992 senza uno straccio di presenza in Lecce, Alessandria e Savoia – si è detto pronto a farsi da parte e a dimettersi seduta stante. Ma questa forzatura, a oggi, non c’è stata. Segno evidente che il potere di Conte – arrivato da due settimane, oltretutto poche anche per Marotta per capire le dinamiche di una squadra di calcio – è assai limitato.
Tre innesti dal mercato
Lo ha detto lo stesso dg durante la conferenza stampa al termine del derby: «La squadra necessita di interventi». E Ferrarese, a fari spenti, sta lavorando in entrata e in uscita. Via cinque-sei elementi che non servono, dentro tre giocatori (un difensore, un centrocampista e una punta) per migliorare la qualità di una rosa che non dispone di veri leader e che cerca di sopperire con l’impegno e l’abnegazione alle gravi carenze tecniche. La domanda però sorge spontanea: potrà il ds disporre di fondi necessari per quel tipo di operazione? I procuratori, spesso in conflitto con il club, saranno disponibili? E ancora, per arrivare alle pedine indispensabili, servirà il sacrificio di almeno un elemento di spessore in scadenza e che ha un discreto mercato? Di certo c’è che senza quel tipo di operazione anche se in panchina arrivano Capello o Allegri i playout sono dietro l’angolo.
Due turni di squalifica
Il giudice sportivo ha squalificato per due turni il tecnico della Lucchese, espulso al 9’ della ripresa, "per avere tenuto una condotta irriguardosa nei confronti della quaterna arbitrale pronunciando frasi irrispettose nei loro confronti per contestarne l’operato e per avere, dopo la notifica del provvedimento, mentre percorreva il tragitto fino al tunnel che conduce agli spogliatoi pronunciato nei loro confronti frasi irrispettose e ingiuriose”. Diciamo la verità: al di là del rigore e dell’espulsione – giusti e sacrosanti – la giacchetta nera ha lasciato a desiderare. Come avviene sovente specie nei confronti di quei club dove la società latita e non si fa sentire nelle sedi opportune (all’inizio del Duemila, l’allora presidente Aldo Grassi era consigliere di Lega). Eppure con l’arrivo di Conte c’è chi sperava in un cambio di atteggiamento della classe arbitrale....
Conferma del modulo
Detto che per i prossimi due turni in panchina si siederà Emiliano Testini – da amato ex dell’Arezzo la sua fama di amuleto non ha funzionato – e certificato il turno di stop ad Alessio Sabbione espulso in occasione del rigore (Tumbarello è ora in diffida), con il rientro a tempo pieno di un Gucher – capace di giocare alla grande 98 minuti – di Catanese e Fazzi la sensazione è che a Sassari la Lucchese si schiererà con il 4-2-3-1 modulo adatto alle caratteristiche degli interpreti. Nella speranza che l’infortunio a Magnaghi non sia più grave del previsto. Altrimenti meglio prenotare per Natale una vacanza a Lourdes. l