Il buccellato? Ora diventa (anche) panettone grazie a due pasticceri toscani. E fioccano già le prenotazioni
Tradizione e innovazione nella ricetta inventata dalla pasticceria lucchese
LUCCA. Immaginate un concerto nel quale gli Oasis condividono lo stesso palcoscenico con i Rolling Stones. Due gruppi leggendari ma diversi tra loro, che sfiorarono l’incrocio a Manchester nel 2018 quando Liam Gallagher rifiutò di aprire il concerto della band capeggiata da Mick Jagger. Ecco, virando il tema sull’ambito culinario, le Pasticcerie Buralli sono riuscite nell’impresa di realizzare un dolce combinando insieme una prelibatezza lucchese a quella meneghina tipica delle festività natalizie, riassumibile in tre parole: panettone al buccellato. Un colpo di genio o una lesa maestà per i puristi nostrani? A giudicare dai primi riscontri, leggasi le tante ordinazioni pervenute nei quattro punti vendita tra Lucca e Capannori, la novità stuzzica e non poco la curiosità dei clienti.
L’idea
«Nell’ottica di una precisa politica aziendale, abbiamo deciso di omaggiare i nostri territori di riferimento con i loro prodotti tipici – spiega Mauro Faggi, amministratore delegato del Gruppo Buralli – A Prato le classiche pesche, a Firenze lo zuccotto mentre qui non potevamo esimerci dall’utilizzo del buccellato. Ai sindaci di Lucca e Capannori, Mario Pardini e Giordano Del Chiaro, questo dolce speciale è piaciuto, così come ai cittadini che lo hanno assaggiato da quando il prodotto è sul commercio. Onestamente non so se riusciremo a soddisfare tutte le richieste: al momento la nostra produzione ne realizza 100 al giorno, di più è impossibile fare». Gli autori materiali di questo accattivante dolce rispondono ai nomi di Sergio e Federico Cardullo, due garanzie per l’arte della pasticceria nella città dell’arborato cerchio. La gestazione di questo panettone al buccellato è durata, come racconta il figlio Federico, un paio di mesi.
Come nasce e le prenotazioni
«A partire dallo scorso ottobre abbiamo eseguito una serie di test per capire quale direzione alimentare intraprendere – ricorda il più giovane dei Cardullo – Puntando sull’ottima qualità delle materie prime, abbiamo cercato di far coesistere i sapori del buccellato all’interno del panettone. Per fare ciò, abbiamo inserito dell’uvetta messa poi in infusione nella sambuca che naturalmente verrà privata del suo grado alcoolico. Grazie a un preciso gioco di equilibrio, inoltre, siamo riusciti ad aggiungere un pizzico di anice, uno degli ingredienti clou del buccellato, il cui gusto viene sprigionato all’interno del panettone. C’è il giusto equilibrio tra uno dei principali dolci invernali e la prelibatezza tipica della città». Prima di essere lanciato definitivamente in commercio, il panettone al buccellato ha dovuto superare l’ultimo e decisivo step della sede storica di viale Europa.
«Abbiamo moltissima considerazione del loro giudizio – ammette Federico Cardullo – Dapprima ci confrontiamo con i componenti dello staff, per poi cercare un feedback positivo da più persone possibili. I puristi storceranno la bocca? Mi auguro di no. Detto di come ognuno abbia i suoi gusti, ritengo che il panettone al buccellato sia veramente un prodotto speciale, anzi l’ideale da gustare nel periodo più bello dell’anno assieme ai propri cari. Temiamo, e lo dico con dispiacere, di non poter soddisfare tutte le richieste. Abbiamo già avuto innumerevoli prenotazioni. Un bis per festività pasquali? Difficile realizzazione. La combinazione tra buccellato e colomba sarebbe complessa da perfezionare».