Caro acqua in Toscana, Lucca tra le più economiche: le tariffe di Geal e Gaia a confronto
Lo confermano i dati del Centro studio Ircaf sulle tariffe 2024
LUCCA. Nel quadro di una Toscana dove l’acqua rappresenta un bene sempre più caro Lucca resiste all’andamento in vertiginosa crescita delle tariffe per gli utenti piazzandosi al 33esimo posto nella classifica delle città capoluogo di provincia per "peso" della tariffa. E staccando le vicine Pisa (seconda a livello nazionale per costo dell’acqua), Livorno (sesta) e Firenze (settima) di diverse centinaia di euro.
Lo rileva l’ultima indagine del centro studi Ircaf presentata nei giorni scorsi. Una fotografia che mette in risalto l’incremento medio delle tariffe, in Toscana del 87,31% (contro un aumento medio a livello nazionale del 81,53%) tra il 2011 e il 2024 e una spesa media di 570,45 euro (392,95 euro sul territorio nazionale). Ma a fare eccezione, rispetto ai costi per le famiglie, in questo quadro di cifre toscane, è proprio Lucca. Il parametro di riferimento per il confronto è quello di una famiglia composta da tre persone con un consumo annuo di 150 metri cubi di acqua. Se a Pisa annualmente si spendono 637,86 euro - con il gestore idrico Acque spa - che rappresentano il secondo valore più alto in Italia dopo Frosinone (705,41 euro), a Grosseto la cifra è di 625,58 euro, seguita a poca distanza da Livorno con 581,65 euro, Firenze (571,82), Massa Carrara (565,11 euro i media con la gestione di Gaia), Pistoia e Prato (559,59), Arezzo (548,67). Per arrivare a Lucca bisogna scendere al trentatreesimo posto in classifica: con la gestione Geal i lucchesi mediamente spendono 433,78 euro all’anno.
E a fronte di ciò sembrano del tutto legittime le preoccupazioni dei cittadini rispetto al futuro passaggio di competenze nella gestione del servizio idrico integrato da Geal, la cui concessione come noto scade nel dicembre 2025, a Gaia dove - attualmente - il costo dell’acqua è più alto del 23% circa. Non solo. A suggerire - stando allo studio - l’utilità di una gestione "in casa" dell’acqua per i lucchesi c’è anche la valutazione degli utenti rispetto al rapporto tra qualità e prezzo del servizio definito "ottimo". Proprio alla luce dell’indagine del Centro studi Ircaf e in relazione alle prospettive di sopravvivenza di Geal torna a intervenire sul tema il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Baldini.
L’indagine «conferma come Lucca sia il fiore all’occhiello di un sistema idrico toscano che invece si contraddistingue per i costi più alti d’Italia - afferma Baldini - Mentre i capoluoghi toscani si collocano tutti ai primi posti in Italia per costo della tariffa largamente superiore alla media nazionale, confermando un trend crescente che vale per l’intero Centro-Italia, Emilia Romagna compresa, il capoluogo lucchese è solo trentatreesimo, di poco sopra alla media nazionale e con una valutazione ottimale anche sotto il profilo tecnico e contrattuale del servizio».
«Se si considera che Geal è un gestore che tratta la sola città di Lucca e cioè che gestisce una comunità di utenti inferiore ai 100.000 abitanti, ben al di sotto degli altri gestori toscani che coinvolgono comunità largamente superiori, è confermato l’assunto che sta alla base del ragionamento che abbiamo posto come punto di riferimento delle proposte di legge presentate dalla Lega in consiglio regionale - prosegue Baldini - e cioè che nel sistema idrico più piccolo significa più economico e più efficiente, giustificando così anche la ferma volontà di tenere l’acqua fuori dalla Multiutility».
La sollecitazione di Baldini è chiara: «Prima di accelerare su progetti come quelli della Multiutility prendiamoci del tempo per pensare una riforma del sistema idrico toscano che inverta questo trend di costi troppo alti e sempre in crescita» insiste l’esponente del partito di Matteo Salvini. «Dobbiamo cogliere l’occasione, tutti insieme, per rinviare le scadenze delle concessioni almeno fino al 2027 ed avere tempo per svolgere un ragionamento più approfondito e complesso - conclude il consigliere regionale della lega - Per questo motivo torno a dire che è nostra intenzione determinata portare subito al voto del consiglio regionale le nostre proposte di legge in modo da non perdere esperienze positive come quelle proprio di Geal, ma che se l’ostacolo ad un voto positivo dovesse essere quello della "primogenitura politica", la Lega è pronta a fare un passo indietro e a trasformare la nostra iniziativa in una proposta di tutta la commissione ambiente che il consiglio regionale possa accogliere con modalità bipartisan».
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