Il Tirreno

Lucca

L’indagine

Lucca, il manager colpito all’addome con un coltello di 20 centimetri: la confessione dei due aggressori

di Pietro Barghigiani

	Il luogo dell'aggressione
Il luogo dell'aggressione

I due ragazzi hanno fatto ritrovare l’arma a Guamo: aveva una lama di 10 cm

29 novembre 2024
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LUCCA. Un coltello da cucina di oltre venti centimetri con una lama di 10. È l’arma con cui il 15enne ha colpito per due volte all’addome Mario Livi provocandogli lesioni a fegato e stomaco. Fendenti che hanno messo in pericolo la vita del 62enne dirigente d’azienda “colpevole” di aver rimproverato i due ragazzi dopo averli visti sfasciare una staccionata. Operato d’urgenza lunedì sera, l’uomo, non più in prognosi riservata, è uscito dalla terapia intensiva e si trova nel reparto di chirurgia.

I due amici, l’autore materiale delle coltellate e il complice, un 16enne, si trovano all’istituto penale per minorenni di Firenze in attesa della convalida del fermo in programma stamani davanti al gip. Il capo della Procura del Tribunale per i minorenni, Roberta Pieri, contesta ai due il reato di tentato omicidio in concorso. Stamani (venerdì 29) il giudice deciderà la misura cautelare e quale reato addebitare ai ragazzi. Se confermare quello ipotizzato dalla Procura o accogliere le richieste delle difese di una derubricazione dell’episodio in lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma.

Dopo l’aggressione in via del Pino e Cortacce nella campagna di Massa Pisana, i due ragazzi sono fuggiti. Ma non sono andati a casa. I carabinieri del nucleo radiomobile e quelli di San Lorenzo a Vaccoli e San Concordio li hanno trovati a casa di un’amica. La confessione è stata immediata. Non c’era solo il racconto del ferito, ma alla scena avevano assistito anche la moglie di Livi, poi colpita da un lieve malore, e un vicino di casa, Giovanni Paoli. Anche lui era in strada accanto a Livi per rimproverare i due vandali. All’ammissione del fatto, i due hanno aggiunto anche altro ai militari: dove recuperare l’arma. Nella fuga erano andati fino alla frazione di Guamo, nell’area industriale di Capannori. E qui avevano abbandonato il coltello cercando di occultarlo con del fogliame. I carabinieri lo hanno trovato e sequestrato. Ha una lama di dieci centimetri. Quella che il 15enne ha infilato per due volte nell’addome del manager per poi scappare con l’amico.


 

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