Il Tirreno

LUCCA. Durante l’orario di colloquio con il figlio detenuto nel carcere di San Giorgio pensando di farla franca gli passa un involucro contenente un pezzo di hashish del peso di circa 25 grammi, ma le telecamere immortalano la scena e durante le operazioni di perquisizione addosso al giovane detenuto la polizia penitenziaria trova la sostanza stupefacente. Finisce così agli arresti domiciliari Sabaeta Krasnic, 49 anni ancora da compiere, originaria del Montenegro e residente a Carrara, accusata di cessione di stupefacenti al figlio con l’aggravante di aver commesso il fatto all’interno di una struttura penitenziaria. Le guardie carcerarie, dopo aver comunicato il grave episodio al sostituto procuratore Paola Rizzo, hanno provveduto a una perquisizione domiciliare nell’abitazione della donna che ha dato esito negativo. Adesso la palla passa al gip per l’udienza di convalida fissata nei prossimi giorni.

I fatti

L’incauta cessione è avvenuta nella mattinata di sabato quando la donna si era presentata nella casa circondariale per sostenere il colloquio con il giovane figlio, da poco trasferito dal carcere di Massa, e detenuto per vicende legate agli stupefacenti. Ma al sistema di videosorveglianza, che si trova anche all’interno dell’apposita sala dove i familiari e i parenti possono dialogare con i reclusi, non sono sfuggite le immagini registrate di quel minuscolo involucro e, appena finito il tempo concesso alla donna, è scattata la perquisizione personale sul giovane detenuto che ha portato alla scoperta dell’hashish. La sostanza è stata sequestrata e la mamma del detenuto è stata arrestata dai baschi azzurri della polizia penitenziaria e poi condotta, su disposizione della procura, agli arresti domiciliari nella sua casa di Carrara.

Il precedente

Il 2 settembre del 2021 si era verificato, sempre nella casa circondariale di San Giorgio, un analogo episodio. La madre di un detenuto – una donna lucchese di 59 anni – aveva passato al figlio di 32 un minuscolo involucro. Un movimento impercettibile di cui si erano accorti gli agenti della polizia penitenziaria che erano in servizio in quel frangente. E, al termine del colloquio, supportati dalle immagini videoregistrate, gli addetti al carcere avevano perquisito il recluso trovandogli addosso 10 grammi di hashish. Anche in quel caso la donna, in quel caso pusher del figlio, finì agli arresti domiciliari .