Il Tirreno

Lucca

IPOTESI DI OMICIDIO VOLONTARIO:l’inchiesta 

L’operatrice sanitaria morta quasi 24 ore prima del ritrovamento

L’operatrice sanitaria morta quasi 24 ore prima del ritrovamento

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BARGA. Ursula Turri, 49 anni, l’operatrice sanitaria trovata cadavere nella sua abitazione sotto al centro storico di Barga il 19 novembre 2019 probabilmente era stata uccisa nella sua camera da letto quasi 24 ore prima del ritrovamento del corpo. Un particolare che emerge nelle oltre tremila pagine dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Antonio Mariotti e che vede indagato, con l’accusa di omicidio volontario, un cinquantasettenne ex dipendente comunale di Barga, licenziato dopo il patteggiamento a tre anni di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Proprio lui il 19 novembre 2019 avrebbe telefonato più volte all’operatrice sanitaria, con cui intratteneva da tempo una burrascosa relazione, senza ricevere risposta tanto da allertare poi le forze dell’ordine che scoprirono il cadavere della donna sul letto nella sua camera. E dopo un’indagine durata diciotto mesi con decine e decine di accertamenti di ogni tipo arriva, inaspettata, l’imputazione di omicidio. Per il magistrato, avvalorato nella sua tesi dalla perizia medico legale e dagli accertamenti dei carabinieri del Ris, la donna sarebbe stata uccisa mediante asfissia meccanica acuta: soffocata con il cuscino sequestrato e ritenuto una delle prove più importanti. Non solo. Nell’esame autoptico sono emerse lesioni al volto, alle mani e al polso destro di Ursula Turri compatibili con lesioni da difesa o comunque frutto di una colluttazione con un’altra persona: il suo assassino. Dai riscontri oggettivi, dai prelievi ematici e in base alle frequentazioni dell’operatrice sanitaria gli inquirenti, usando particolari tecniche investigative, sono riusciti a ottenere il dna di alcuni soggetti mettendolo in relazione con oggetti e cose sequestrate all’interno della casa della donna. É emerso che, tra le persone conosciute dalla vittime, vi sono tracce della presenza nella casa dell’ex dipendente del comune di Barga. C’era poi un rapporto d’interesse tra l’ex operatrice sanitaria e il cinquantasettenne barghigiano. Lui era molto attratto da lei che, affetta da problemi di tossicodipendenza, si riforniva proprio da lui. —

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