Livorno, quanto costa l’affitto del nuovo ospedale? La cifra scatena la polemica
Il governatore Eugenio Giani: «Abbiamo già avuto interlocuzioni e atti ufficiali con Inail e nei prossimi 15 giorni mi incontrerò col direttore a Roma per fissare tutto ciò che servirà in modo tale arrivare alla firma della convenzione»
LIVORNO. Il canone d’affitto che la Regione si accollerà – ogni anno per quarant’anni – fino ad appianare il finanziamento ottenuto da Inail sarà di «12 milioni e 400mila euro, da pagare quando l’ospedale sarà in funzione con i fondi regionali destinati alla sanità». A spiegarlo è il presidente della Regione Eugenio Giani, chiamato mercoledì 12 febbraio a riferire in quinta commissione a tema sanità. Si tratta, aggiunge in commissione il direttore dell’ospedale Luca Carneglia, «di un tasso di interesse al 4%». E «facendo due conti, ciò significa – ha commentato trasalendo la consigliera Costanza Vaccaro, firmataria di un’interpellanza a tema sanità presentata ieri – che alla fine andremo a pagare il nuovo ospedale almeno 496 milioni di euro». Ma andiamo con ordine.
I finanziamenti
La costruzione del nuovo ospedale, lo ricordiamo, di recente è finita al centro di un vortice di cifre e cronoprogrammi in cui si procedeva a tentoni in cerca di un ancoraggio. E di un baricentro tra i 245 milioni previsti inizialmente dalla Regione e i 315 milioni messi sul piatto da Inail. Tra l’atto pubblicato sul sito aziendale col via ai lavori previsto nel 2028 e le rassicurazioni aziendali su un inizio dei cantieri fissato al 2026. Giani adesso spiega che «avevamo fin dall’inizio previsto lo stanziamento di finanziamenti regionali, poi siamo passati all’articolo 20 (fondi statali, ndr), infine ci stiamo orientando per un’opera che sarà realizzata da Inail di cui la Regione si farà carico col pagamento del canone» .
Le spese
Circa le spese, Giani ha aggiunto che «il costo dell’infrastruttura non dovrà superare i 270 milioni, ne ho parlato di recente con i progettisti. Gli arredi, poi, verranno quando l’ospedale sarà completato e la Regione se ne farà carico». In particolare «sono previsti 45 milioni per le strutture che daranno corpo alla funzionalità dell’ospedale (tra cui, appunto, gli arredi, ndr)». Dunque i 315 milioni previsti da Inail (270 più 45). Soldi che poi andranno restituiti. Farlo comporterà «un pagamento annuo di 12 milioni e 400mila euro annui (capitale più interessi)». È prevista anche «una prima quota all’inizio dell’uso dell’immobile, che è ancora da quantificare. E, alla fine, ci sarà il diritto di riscatto».
I tempi
Lato tempistiche, a fornire lumi è il direttore dell’area tecnica dell’Asl Toscana nord ovest Riccardo Casula che, nel confermare un ammontare del tasso di interesse per la restituzione del finanziamento pari al 4%, spiega quanto segue, posto che al momento siamo in fase di elaborazione del progetto di fattibilità economica per il nuovo ospedale all’ex Pirelli. «Arriveremo all’inizio del 2026 con la progettazione (e le autorizzazioni in tasca, ndr) da consegnare a Inail – ha spiegato Casula – che si occuperà di gestire la gara e di eseguire i lavori». Ma prima andrà firmata la convenzione tra la Regione e, appunto, l’Inail. «Abbiamo già avuto interlocuzioni e atti ufficiali con Inail – ha sottolineato Giani – e nei prossimi 15 giorni mi incontrerò col direttore a Roma per fissare tutto ciò che servirà in modo tale arrivare alla firma della convenzione».
L’attuale ospedale
Nel frattempo c’è un vecchio ospedale da mandare avanti. Una struttura, quella tra viale Alfieri e via Gramsci, preda di infiltrazioni che, nel tempo, è stata interessata da crolli di intonaco e conseguenti puntellamenti sparsi. «Esiste – ha spiegato Luca Carneglia in commissione – un masterplan per la manutenzione straordinaria dei padiglioni storici». In particolare «sono stati investiti 3, 2 milioni per interventi urgenti, che hanno riguardato il terzo, il settimo padiglione e altri soffitti. E ci sono 10 milioni per l’adeguamento sismico del Padiglione 5, che sarà l’ospedale di Comunità». Al momento, inoltre, «il Secondo Terreno è chiuso per ristrutturazione e ci sono interventi al Terzo padiglione». L’attuale ospedale, insomma, è da rimettere in sesto. Anche perché dovrà rimanere in attività ancora per un po’. Almeno fino al 2028. A essere ottimisti. Poi si vedrà.