Disastro di Calenzano, sta meglio il camionista livornese: dimesso da Cisanello
Trasferito all’ospedale di Volterra dove resterà per 30-40 giorni prima di tornare a casa
LIVORNO. Dopo circa due mesi di cure intensive, in seguito alla terribile esplosione dell’impianto Eni di Calenzano (Firenze) del 9 dicembre scorso, i due feriti ustionati più gravi ricoverati a Pisa nella terapia intensiva del Centro ustioni dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana hanno superato la fase acuta e stanno meglio.
Emiliano Braccini, 51 anni, di Collesalvetti, camionista della Meritrans, è già stato trasferito all’ospedale di Volterra, dove proseguirà le cure, mentre Luigi Murno, 37 anni, non più in prognosi riservata, è stato trasferito all’ospedale di Potenza per iniziare un percorso di riabilitazione. «Sono stati due lunghi mesi di apprensione – commenta il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – per le condizioni generali di salute dei due lavoratori ricoverati, fortemente compromesse per il fatto di essere stati investiti in pieno dall’onda d’urto dell’esplosione nonché dal conseguente incendio scatenatosi. Ora, però, possiamo dire che, grazie alle cure intensive messe subito in atto a seguito della tempestiva gestione dell’emergenza da parte del Servizio sanitario regionale, che ha gestito i trasferimenti dei feriti in base all’intensità di cure richieste, si sono potuti limitare i costi, altissimi, di questa enorme tragedia, che è costata la vita a cinque persone».
I due operai, in questi due mesi, sono stati ricoverati nella Sezione dipartimentale di anestesia e rianimazione ortopedia e Centro ustioni diretta da Manuela Nicastro, afferente all’Unità operativa Centro ustioni diretta da Antonio Di Lonardo e sono stati assistiti in sinergia dalle èquipe delle due strutture per la gestione della fase acuta e il lungo percorso di ricostruzione/rigenerazione dei tessuti ustionati effettuato in sala operatoria.
Cosa era successo
Tutto era iniziato il 9 dicembre scorso con quella terribile esplosione che ha sconvolto le vite di tante persone. Cinque le vittime – Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Davide Baronti, Franco Cirelli e Gerardo Pepe – mentre Murno e Braccini hanno lottato in un letto dell’ospedale Cisanello di Pisa in questi ultimi due mesi per via delle gravi ustioni riportate a seguito dell’esplosione. Braccini, il 51enne camionista della Meritrans, è molto conosciuto a Livorno, essendo un volontario di lungo corso della Svs di Ardenza, la seconda sede della Società volontaria di soccorso (la prima è quella centrale di via San Giovanni).
Prima dell’incidente, il sabato pomeriggio, da tempo, era solito svolgere i turni guidando l’ambulanza. Un autista affidabile, stimato e benvoluto da tutti, che appena ha un attimo di tempo libero lo dona al prossimo, per far del bene alla città. Braccini abita nella frazione colligiana di Stagno, proprio vicino alla raffineria Eni dove conl suo camion, come avvenuto nella mattina di lunedì 9 dicembre Calenzano, carica abitualmente il carburante da consegnare alle pompe di benzina della nostra regione. Ora finalmente il tanto sperato sospiro di sollievo dopo mesi di apprensione: il camionista è stato infatti dimesso dal Centro ustioni di Cisanello e trasferito all’ospedale di Volterra dove resterà per 30-40 giorni prima di tornare a casa.
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