Il Tirreno

Livorno

La sentenza

Livorno, «rapinò i militari di Camp Darby»: le telecamere lo scagionano: libero

di Stefano Taglione
Due guardie giurate fuori dal tribunale
Due guardie giurate fuori dal tribunale

Il ventisettenne, a processo, rischiava cinque anni e mezzo di carcere, se l’è cavata con dieci mesi per tentato furto

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LIVORNO. Era accusato di rapina aggravata, e per questo in regime di custodia cautelare è perfino finito in carcere, per aver – secondo l’accusa – picchiato e derubato nel maggio scorso tre militari statunitensi di Camp Darby fuori da un pub di via de Larderel. Ma la storia processuale, alla fine, ha raccontato altro. Il ventisettenne gambiano Mamadou Diallo, infatti, è stato sì condannato, ma per il tentato furto di un cellulare, reato derubricato dal capo di imputazione originale per il quale il pubblico ministero aveva chiesto cinque anni e mezzo di reclusione. Il giovane africano se l’è cavata con una pena di dieci mesi, molto più bassa rispetto alle prospettive iniziali.

L’accusa

Diallo, difeso dall’avvocata Barbara Luceri, era indagato in concorso con un’altra persona mai individuata di aver «minacciato una donna di 32 anni (una delle tre militari, gli altri due erano uomini ndr) intimandole di consegnargli la borsetta, altrimenti l’avrebbe ammazzata». Nel mentre, sempre secondo la ricostruzione della procura, l’avrebbe spinta facendola cadere a terra, prendendole poi la borsa stessa con all’interno i documenti e un iPhone 13». Oltre a questo, Diallo, avrebbe sfilato dalle tasche di un secondo soldato americano, un ventiseienne, il suo iPhone 14 plus, colpendolo poi con calci e pugni sullo stomaco e in testa quando quest’ultimo si sarebbe accorto del fatto. Anche un terzo militare, di 29 anni, sarebbe stato da lui aggredito, in questo caso con un pugno in faccia.

Il processo

La legale di Diallo, al tribunale, ha chiesto di acquisire i video di tutte le telecamere di sorveglianza della zona, dalle quali è emerso che il fatto contestato non era una rapina. Per questo il reato è stato derubricato da rapina aggravata a tentativo di furto. La condanna a dieci mesi è scontata di un terzo del quantum originale, dal momento che il ventisettenne è stato giudicato su richiesta della difesa con il rito abbreviato, più veloce e “premiale”, in quanto prevede in caso di condanna l’automatico beneficio di riduzione della reclusione. 

 

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