Previdenza
Livorno, l’occhio di Msc sulla Darsena Europa: ora la gara o l’istanza di concessione
Il presidente dell’Authority annuncia un incontro con Aponte, Neri e Lorenzini. Poi via all’iter per concedere aree e banchine per il traffico dei contenitori
LIVORNO. Ora che la manifestazione d’interesse è stata esplicitata, due sono le strade: o l’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale bandirà già nei prossimi mesi la gara per concedere aree e banchine portuali per il traffico dei contenitori (62 ettari) della Darsena Europa oppure saranno gli operatori stessi ad avanzare un’istanza di parte per ottenere la concessione.
Insomma, il 2025 sarà l’anno di svolta per definire chi si aggiudicherà il terminal in grado di accogliere le portacontainer di ultima generazione, anche se fisicamente le navi dovranno ancora attendere prima di attraccare. Ma una cosa è certa: la lettera arrivata a Palazzo Rosciano in cui si chiedono informazioni di dettaglio sulla maxi opera, come anticipato dal Tirreno, con in calce la firma di Gianluigi Aponte, numero uno di Msc, e di Piero Neri (Gruppo Neri) ed Enio Lorenzini (Lorenzini & C), apre nuovi orizzonti. «La manifestazione di interesse conferma l’appeal crescente del porto di Livorno e, in particolare, del progetto della Darsena Europa, capace di attirare un nuovo e qualificato consenso», commenta il presidente dell’Authority, Luciano Guerrieri.
Il presidente continua: «Siamo lieti dell’interesse che soggetti così qualificati hanno dimostrato di avere per un progetto che, ne siamo certi, aprirà a nuove prospettive di sviluppo non soltanto per il porto ma per tutto il territorio. La lettera conferma inoltre la bontà dell’operato dell’Autorità portuale e di tutta la struttura commissariale, il cui lavoro svolto sino ad oggi è stato encomiabile. Nei prossimi giorni incontreremo il raggruppamento per parlare in dettaglio del progetto, ma è inutile dire che la lettera ricevuta ci sprona ad accelerare ancora di più sulla realizzazione delle opere pubbliche». Il percorso è già stato avviato da tempo e a breve raggiungerà un nuovo importante giro di boa. «Nei prossimi giorni approveremo il progetto esecutivo consegnatoci a fine anno dal raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) affidatario: l’obiettivo è quello di avviare le opere pubbliche entro il primo trimestre del 2025», sottolinea Guerrieri.
Le prossime tappe
Ma cosa succederà adesso? La legge prevede che l’Autorità portuale possa fare comunque delle consultazioni nel rispetto della par condicio di tutti gli operatori portuali perché non è escluso che altri armatori si facciano avanti e, a quel punto, o l’ente stesso bandirà la gara oppure gli operatori si faranno avanti con un’istanza di concessione, costruzione e gestione di una parte delle opere (quella strutturale, come i moli, una porzione dei piazzali e i dragaggi sono infatti a carico dell’Authority in quanto opere non redditizie).
Il progetto
Fin dagli anni Ottanta, il porto di Livorno ha sviluppato i traffici containerizzati e quello che oggi persegue con la Darsena Europa è un grande progetto di ampliamento verso mare del valore di 900 milioni di euro. In particolare la piattaforma Europa è stata pensata e progettata per accogliere grandi navi, offrirà tre chilometri di banchine, due grandi terminal, due milioni di metri quadrati di nuove aree e un nuovo ingresso portuale con fondali fino a meno 20.
E la nuova infrastruttura portuale si svilupperà in due fasi: nella prima verrà realizzato il nuovo terminal contenitori, la seconda, invece, sarà dedicata alle autostrade del mare e ai traffici Ro-Ro e Ro-Pax. E quello attuale è un momento cruciale con l’Autorità portuale impegnata a far partire quei lavori che da tempo sta progettando e che, una volta terminati, metteranno Livorno e il suo porto al centro del Mediterraneo.
«Stiamo per approvare il progetto esecutivo – spiegano dall’ente – . Dopodiché, anche secondo la nostra programmazione e il piano operativo triennale che è già stato approvato sul finire dell’anno, nel corso del 2025 pubblicheremo una gara per la concessione delle banchine che, secondo la legge, può essere bandita dall’Autorità ma la concessione può avvenire anche da istanza di parte. In sostanza da parte di chi chiede la concessione, in particolare da questo raggruppamento di imprese. Questa è la procedura prevista dalla legge e noi, come Authority, abbiamo tutto l’interesse ad accelerare nella misura massima possibile».
Niente lotti
Nel frattempo, però, è decaduta definitivamente – fanno sapere dall’Autorità portuale – l’apertura a lotti della Darsena Europa, in modo da dare subito in concessione i piazzali.
Dopo il monito da parte del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, da parte del presidente Luciano Guerrieri c’era stata la disponibilità a valutare la possibilità di affidare a lotti, ma così non sarà. «Il nostro obiettivo, ora, è quello di far partire quanto prima i lavori e di arrivare quanto prima al terminal contenitori – sottolineano dall’Authority – ma poi ci sarà lo spazio per tutto, compresi gli altri traffici».
Le opere
Intanto i lavori per la Darsena Europa procedono spediti: le aree a terra dove un anno fa c’era la vegetazione incolta adesso sono state spianate e i dipendenti delle imprese aggiudicatarie – Sidra, Fincantieri, Sales e Fincosit – operano senza sosta con “dumper” e “caterpillar” per accelerare il cantiere. E presto si aprirà una nuova fase. Come spiegano dall’Autorità portuale, stanno infatti per partire le opere a mare: l’ente è ora in attesa del nulla osta dell’Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) sui monitoraggi che sono imponenti (il costo è di 14 milioni di euro). A quel punto l’Authority approverà il progetto esecutivo e infine consegnerà i lavori. Secondo quanto si apprende, l’Arpat invierà l’esito dei monitoraggi entro la seconda metà di gennaio. Se tutto filerà liscio, quindi, febbraio sarà il mese in cui sarà completata la procedura e quindi il progetto sarà approvato. È vero, servirà ancora qualche anno prima di avere la prima nave in banchina (che non c’è ancora) ma l’interesse degli operatori e gli investimenti che dovranno fare sono già un primo passo significativo verso la Darsena Europa.