Livorno, rissa con aste e cinture al PalaModì: 22 daspo e altrettante denunce
La digos ha identificato i tifosi coinvolti nei violenti scontri prima di Roseto-Herons. Coinvolte gli ultrà termali, abruzzesi e romagnoli
LIVORNO. La digos ha denunciato 22 tifosi coinvolti negli scontri avvenuti il 21 settembre scorso al PalaModì, pochi minuti prima della partita di basket fra Roseto ed Herons Montecatini. «Tale incontro apriva il torneo nazionale di Supercoppa Italiana delle Serie A2 e B, chiamato anche “Final Four” – ricorda la questura – e vedeva alternarsi otto squadre in due giorni sul campo di gioco livornese. In particolare, superando le delimitazioni tra gli spalti riservati alle opposte compagini, alcune decine di tifosi raggiungevano un settore neutro dove davano luogo a una rissa colpendosi reciprocamente con cinture e aste di bandiera, giungendo finanche a lanciarsi alcuni sedili che sradicavano dagli spalti durante gli scontri».
Gli agenti, molti dei quali in quel momento all’esterno del palazzetto per accogliere i tifosi della Fortitudo Bologna ritenuti inizialmente i più temuti, rientrando hanno poi evitato il peggioramento della situazione, insieme agli steward che comunque, in pochi, hanno potuto far poco.
Nelle stesse ore si era accesa una discussione anche sotto gli spalti, documentata da numerosi video come del resto la rissa stessa nello spicchio arancione. «La complessa attività di indagine – concludono da via Fiume – è iniziata sin dal giorno seguente e portata avanti dagli uomini della digos e dal gabinetto di polizia scientifica di Livorno, coordinati dalla procura e ha coinvolto le province di Pistoia, Forlì-Cesena, Teramo, Pesaro e Rimini e ha permesso di indagare per i reati di rissa, porto e lancio non consentito di oggetti con l’aggravante del contesto sportivo 22 tifosi, fra i quali anche due minorenni».