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Livorno, debuttano le pattuglie a piedi in centro: «Parleranno con la popolazione»

di Stefano Taglione
Il primo servizio della "polizia di prossimità" fra le persone (foto Franco Silvi)
Il primo servizio della "polizia di prossimità" fra le persone (foto Franco Silvi)

Scattato il 20 dicembre il "piano di prossimità" voluto dal prefetto Giancarlo Dionisi: «Le forze dell’ordine così facendo capiranno meglio i bisogni e i problemi dei cittadini»

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LIVORNO. Forze dell’ordine a piedi per intercettare i bisogni dei cittadini. Partito venerdì 20 dicembre, in centro, il piano del prefetto Giancarlo Dionisi per avvicinare sempre di più poliziotti e carabinieri alla popolazione. Agenti e militari, dopo aver parcheggiate le proprie auto, cammineranno per le vie della città per incontrare residenti e commercianti in modo tale da comprendere al meglio i loro problemi e le loro necessità. Attraverso il dialogo e l’empatia.

Inizio nel pomeriggio del 20 dicembre, come anticipato, e per la precisione in centro: non si esclude, tuttavia, una possibile esportazione del modello anche in altri quartieri o nelle periferie. Al momento, con le feste natalizie, la sperimentazione fra via Grande e dintorni è sicuramente quella che potrebbe garantire i risultati migliori, in virtù principalmente del grande afflusso di persone pronte a comprare gli ultimi regali per amici e parenti. «La prossimità delle polizie è importante - sottolinea Dionisi - e io voglio che le forze dell’ordine parcheggino le loro macchine in centro e passeggino fra la gente. Di questo progetto se ne occuperanno principalmente la polizia di Stato, i carabinieri e la municipale».

Nella mattinata del 19 dicembre, nei saloni del palazzo del Governo, Dionisi ha incontrato le istituzioni cittadine per augurare loro un sereno Natale e, nel suo discorso, ha affrontato anche questa tematica. Nelle scorse settimane, chiaramente, aveva già illustrato e condiviso il piano con la questora Giusy Stellino, con il comandante provinciale dei carabinieri Piercarmine Sante Sica, con il pari grado colonnello della guardia di finanza Cesare Antuofermo, con il sindaco Luca Salvetti e con il comandante della municipale, Joselito Orlando. Esponendo le sue idee per migliorare la sicurezza della città. Le pattuglie a piedi, come servizio di prossimità, vengono già assicurate (anche negli anni scorsi erano state previste) dal comando di palazzo civico, con i cosiddetti "vigili di quartiere".

«In questo modo - prosegue il prefetto - vogliamo avvicinare i cittadini alle autorità di pubblica sicurezza e intercettare le loro esigenze, le loro richieste, i loro bisogni, insomma capire meglio dai diretti interessa cosa serva per rendere più sicura Livorno. Le denunce presentate nelle caserme non bastano: dobbiamo andare a noi a parlare con i cittadini».

Secondo Dionisi, infatti, «i dati delle attività delle polizie spesso si basano principalmente sui numeri delle querele, ma non sempre i fatti vengono denunciati o non sempre, comunque, certe situazioni sono note» a chi poi deve indagare. La sperimentazione, come anticipato, parte da stamani. Dopo le prime ore di test, nei prossimi giorni, prefettura e forze dell’ordine faranno il punto della situazione, per capire se le pattuglie a piedi hanno successo e come impiegarle nel miglior modo possibile per raggiungere gli obiettivi prefissati. E probabilmente, nei prossimi mesi, il modello (se funzionerà, ma niente al momento fa pensare al contrario) verrà esportato anche in altri quartieri livornesi: «Perché no - conclude Dionisi, alludendo a questa possibilità - espandersi anche in altre zone della città. Intanto, dato che le feste natalizie sono ormai alle porte, partiamo dal centro. Poi potremo studiare altri quartieri in cui mettere in pratica questo progetto ora ai nastri di partenza».

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