Livorno, mancano ancora i vaccini antinfluenzali: «Entro questa settimana i medici li avranno»
Il dottor Angeletti (Fimmg): «Quest’anno abbiamo avuto un’impennata di richieste»
Livorno «I vaccini mancanti arriveranno entro questa settimana». Massimo Angeletti, medico di famiglia e segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) di Livorno, rassicura colleghi e pazienti. «La campagna vaccinale è nel cuore: abbiamo vaccinato la stragrande maggioranza dei nostri assistiti che ancora continuano a rivolgersi a noi quest’anno perché c’è un’attenzione particolare verso la protezione delle persone anziane e fragili – sottolinea il medico – . I vaccini a livello regionale non mancano, la Regione li ha ordinati in numero sufficiente, ma probabilmente a causa di questa affluenza più massiccia degli ultimi tempi ci sono stati dei ritardi nelle consegne un po’ a macchia di leopardo, soprattutto in alcune zone». Ma la buona notizia è che i ritardi nella consegna dovrebbero essere risolti entro questa settimana. «Così da riprendere già dall’inizio della prossima le vaccinazioni – precisa Angeletti – . In effetti alcuni colleghi si sono trovati in difficoltà a causa della programmazione che avevano organizzato con ambulatori dedicati proprio alla vaccinazione contro l’influenza o con chiamate da parte della segreteria e, invece, si sono ritrovati senza il numero dei vaccini richiesti nei tempi stabiliti. Hanno così dovuto rimandare la vaccinazione e ci auguriamo che questo non comporti l’abbandono da parte di qualcuno dei pazienti che avevano intenzione di vaccinarsi perché siamo ancora ampiamente in tempo per farlo e invitiamo tutti a venire nei nostri ambulatori».
Ma c’è anche un altro aspetto da tenere presente: al momento l’influenza vera e propria non è ancora arrivata a Livorno come in Toscana. «Tutto quello che vediamo adesso nei nostri ambulatori è il risultato di forme para-influenzali di breve durata con sintomi sia respiratori che gastrointestinali caratterizzati da febbre (o comunque febbricole), malessere, e dolori articolari – prosegue il medico di medicina generale – . A dicembre, però, inizierà a circolare la vera influenza e per questo l’uso del vaccino non deve ridurre le precauzioni da parte di chi è ammalato o di chi ha questi sintomi respiratori». In sostanza il medico consiglia di adottare le stesse precauzioni che usavamo al tempo del Covid. «Mi riferisco all’uso della mascherina, e anche lavarsi frequentemente le mani – conclude Angeletti – . Dovrebbe essere un insegnamento che ci portiamo dietro da allora e che invece purtroppo è stato da qualcuno dimenticato. In caso di starnuto la probabilità di trasmissione alle persone vicine è moto alta e nulla c’entra con quello che si sente dire popolarmente: la cosiddetta “frescata”, il colpo di freddo, il riscontro o i capelli bagnati. Le malattie respiratorie dipendono esclusivamente dalla trasmissione di virus e batteri, soprattutto virus, e questo lo si elimina drasticamente con l’utilizzo di dispositivi di protezione».
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