Dal dolore alla speranza: trapianti di organi in crescita. Incontro pubblico al Tirreno
La nostra sede di viale Alfieri ospita l’incontro pubblico di sensibilizzazione sulla donazione. Oggi, venerdì 29 novembre alle 17,30 con Lopane (Asl) e il presidente di “Per donare la vita”
LIVORNO. “Trapianti e donazioni: il cammino della speranza”. È il titolo dell’incontro pubblico in programma oggi, venerdì 29 novembre (ore 17,30), nella sede del Tirreno in viale Alfieri. Ne parleranno Paolo Lopane, coordinatore della Rete Trapianti dell’Asl Toscana nord ovest e Giuseppe Bozzi, presidente dell’associazione “Donare la vita”, con il coordinamento del medico Gian Ugo Berti. L’iniziativa sarà introdotta dal direttore del Tirreno, Cristiano Marcacci.
Il tema
Tommaso era un ragazzo che amava la vita, gli amici, il suo futuro, ma il destino non gli aveva dato tregua fin dalla nascita: soffriva di una patologia cardiaca congenita ed era in lista per un trapianto. Ma non ce l’ha fatta e due mesi fa se ne è andato come succede alla metà di chi sia in attesa di una donazione (sono circa 4mila gli interventi annui in Italia) . Quando parliamo di questi pazienti, è necessario comprendere come l’attesa sia ben diversa da chi la vive sulla propria pelle rispetto al resto del mondo. Per conoscere cosa sia realmente la guerra – dice un proverbio militare – bisogna vivere in trincea. È tutta un’altra cosa, perché quel telefono collegato con l’ospedale non suona mai, mentre il tempo trascorre inesorabile e le speranze di sopravvivenza si riducono. Un estenuante, continuo gioco di “roulette” russa, un sipario che lentamente s’abbassa e la vita in gioco, in fin dei conti, è soltanto sua e non di altri. Se vogliamo usare un esempio semplice quanto pratico, diciamo che l’intervento è però solo una parte, seppur importante, nel cammino di salvezza. Un po’ come un auto, pur bella e sicura, che ha bisogno per funzionare di un valore ancor più importante: la benzina. Se il serbatoio è vuoto, tutto, ma proprio tutto, si ferma. Qui, la parola benzina si coniuga con quella di “donazione” ovvero l’innesto di un organo nuovo che un’altra persona ha deciso (o i familiari lo hanno fatto per lui) di darglielo. In sostanza, “donare è un atto d’amore e vita”.
I numeri
E qui si apre un secondo argomento: le donazioni sono sufficienti? La risposta è: aumentano, ma non bastano. Indietro non si torna dopo il 3 dicembre 1967. Quel giorno cominciò, infatti, una nuova era nella medicina con il primo trapianto di cuore effettuato da Christian Barnard a Città del Capo, in Sud Africa. Ma l’euforia giustificata mise presto il luce, comunque, che si doveva cercare per tempo l’organo compatibile. Anni difficili, ma poi piano piano la medicina e gli Stati si sono organizzati e passi avanti se ne fanno giorno dopo giorno. Soltanto alcune settimane fa, a Torino è stato eseguito, per la prima volta, un trapianto contemporaneo di cuore e fegato: un passo avanti, inimmaginabile 57 anni fa.
L’Italia è al secondo posto in Europa come percentuale di donazioni dopo la Spagna e la Toscana è terza dopo Emilia e Veneto. Ed il motivo appunto dell’incontro promosso dal Tirreno vuole portare avanti un discorso di conoscenza e di sensibilizzazione. Per dare una idea dell’attività trapiantologica, possiamo ricordare come a Pisa, dal primo trapianto di fegato (professor Franco Filipponi, 1996) , ne sono stati eseguiti ad oggi oltre 3mila) .
Tra passato e futuro
In generale le donazioni di organi e tessuti hanno registrato un aumento. Migliorate sono le qualità di conservazione dell’organo trapiantato ed i risultati combinati di chemioterapia e tumore. «Grandi passi avanti – sottolinea Lopane – in particolare una miglior selezione dei donatori e il ricondizionamento ex vivo degli organi prelevati. La chemioterapia primaria, da una parte, e la farmacoterapia immunosoppressiva dall’altra, consentono una miglior sopravvivenza in lista d’attesa ed aumentata sopravvivenza del graft». Il 2023 è stato l’anno più favorevole: donazioni (+11,6%), trapianti (+15,1%) , così siamo al secondo posto in Europa e, come Regione, al terzo in Italia: «Il 2024 – aggiunge il coordinatore della Rete – fa registrare sensibile aumento dei pazienti trapiantati con organi procurati dall’Asl Toscana Nord Ovest (+35%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; anche le opposizioni, in riduzione (-27%) , confermano il trend positivo». Guardando indietro, in 30 anni le donazioni sono cresciute del 25-30%: «La sensibilità alla donazione dimostrata in Italia unita alle iniziative promozionali del Centro Nazionale Trapianti e della Organizzazione Toscana Trapianti, hanno dato eccellente risultato».
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