Livorno, la moglie guida lo scooter, il marito cade e la porta in tribunale: dovrà risarcirlo per 38mila euro
L’uomo ha citato in tribunale la donna: l’incidente è avvenuto a causa di un cane
LIVORNO. Ha citato in tribunale la moglie, che lo stava accompagnando in scooter, dopo un incidente stradale. Vincendo la causa: ora sarà la consorte, o meglio la sua compagnia di assicurazione, a risarcirlo per 37.812,75 euro. La disputa fra i coniugi livornesi, lui 51 anni e lei 43, ha origine da una caduta dal motorino avvenuta in via Poggiali, vicino a piazza Attias, il 28 agosto 2019. La donna, che era alla guida del mezzo a due ruote, ha sbandato per evitare un cane che vagava spaventato in mezzo alla strada e al marito, sbalzato violentemente a terra dalla sella, è stata diagnosticata la «frattura parcellare del trochite omerale destro con dislocazione del frammento», si legge negli atti.
I postumi
Stando a quanto appurato da palazzo di giustizia la donna avrebbe attuato «una brusca manovra di frenata, perdendo così il controllo del mezzo», scrive la giudice Azzurra Fodra. «Con un’ambulanza del 118 - si legge ancora nella pronuncia civile di primo grado, sulla quale pende il ricorso in appello - l’uomo è stato trasportato al pronto soccorso di Livorno. È stato poi ricoverato e sottoposto, il 2 settembre successivo, a un intervento chirurgico di riduzione della frattura e di stabilizzazione con due ancorette, con un decorso post-operatorio regolare. È stato dimesso lo stesso giorno con precise indicazioni terapeutiche (tutore di spalla in extrarotazione con 30 gradi di abduzione per 30 giorni, terapia medica, ecc). Ha eseguito dei controlli post-operatori ospedalieri come prescritto e il 2 ottobre successivo gli è stata prescritta una progressiva mobilizzazione passiva della spalla. Quel giorno, e il 16 ottobre successivo, un dottore gli ha prescritto la riabilitazione, mentre il 29 ottobre ha eseguito un esame ecografico, con evidenza di lesione parziale del tendine sovraspinato. Il paziente - si legge ancora - ha riferito di aver svolto un percorso riabilitativo con un potenziamento muscolare e la guarigione, con postumi, è stato certificata l’11 novembre dello stesso anno». Il consulente tecnico d’ufficio, al termine del percorso di cure, ha certificato «l’inabilità temporanea totale per 20 giorni in relazione al ricovero ospedaliero e all’attendibile impotenza funzionale assoluta durante la convalescenza iniziale». Poi «l’inabilità temporanea parziale al 75% per altri 20 giorni, al 50% per 15 giorni e al 25% per ulteriori 15 giorni». In tutto, insomma, conseguenze per la salute per una durata complessiva di 70 giorni.
La testimonianza
La giudice ha ascoltato anche un testimone oculare dell’incidente. «Mi trovavo in Piazza Magenta - le sue parole - e mentre stavo camminando ho visto un cane spaventato che correva verso piazza Attias. A questo punto ho visto il motorino che veniva verso piazza Magenta, che ha frenato vedendo il cane che attraversava e quindi è caduto scivolando. La scena si è svolta proprio davanti a me e l’ho vista frontalmente. C’era una ragazza che guidava, che ha avuto delle abrasioni sul corpo, ma chi stava peggio era quello dietro, perché era rimasto incastrato col motorino addosso, aveva dolore al la spalla e perdeva anche sangue». Nella sentenza si spiega quindi che «il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno» e, in questo caso, la donna sarebbe incorsa nell’incidente a causa dell’attraversamento dell’animale.
La pronuncia
La giudice ha quantificato il danno in 37.812,75 euro, «di cui 33.234 per danno non patrimoniale permanente e il resto a titolo di danno non patrimoniale temporaneo, oltre interessi legali sul capitale originario rivalutato anno per anno secondo gli indici dell’incremento dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati». «Quanto al danno patrimoniale - prosegue la giudice - deve essere invece riconosciuta la somma complessiva di 2.650 euro per le spese mediche sostenute, oltre alla rivalutazione monetaria». L’assicurazione è stata anche condannata a risarcire, al passeggero, le spese di giustizia quantificate in 7.616 euro.