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Livorno, gelo in casa per 24 famiglie con anziani e bimbi: «Cavi mangiati dai topi e tempi lunghi»

di Martina Trivigno
Alberto Silvestri, Giuseppe Bernardoni, Riccardo Benedetti, Andrea Onorati e Armando Balleri
Alberto Silvestri, Giuseppe Bernardoni, Riccardo Benedetti, Andrea Onorati e Armando Balleri

La rabbia degli inquilini del palazzo popolare alla Rosa: «Costretti a stare in casa con le coperte addosso: inaccettabile»

19 novembre 2024
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LIVORNO. «Siamo costretti a stare in casa con abiti pesanti e coperte addosso. Ci sono persone anziane, alcune anche allettate, che vivono la nostra stessa situazione di disagio. In totale siamo 24 famiglie. E se la tempistica annunciata da Casalp (il gestore del patrimonio edilizio Erp, ndr) sarà rispettata, dovremo aspettare ancora una settimana in queste condizioni». Alberto Silvestri è uno dei condomini che vive nel palazzo popolare di piazza Di Vittorio, alla Rosa. E racconta che così non è proprio possibile andare avanti. Le ore trascorse in casa, infatti, sono un tormento.
Il freddo e i topi
E secondo quanto spiegato dagli abitanti, l’8 novembre scorso la ditta incaricata da Casalp è arrivata in piazza Di Vittorio (civici 8, 9 e 10) per far partire il riscaldamento visto l’approssimarsi della stagione più fredda dell’anno. Ed ecco la brutta sorpresa. «I tecnici però ci hanno detto che non era possibile intervenire subito perché i topi avevano rosicchiato i cavi del quadro elettrico della caldaia», raccontano. E da quel momento alla porta d’ingresso del palazzo è stato affisso un cartello, a firma dell’ufficio tecnico di Casalp, dove si legge: «Si avvisano i condomini che a causa rottura di un componente della caldaia, l’impianto termico centralizzato non è funzionante. Scusandoci per l’accaduto, Casalp sta provvedendo alla riparazione che comporterà una tempistica al momento prevista pari a 14 giorni, salvo imprevisti». Hanno aspettato una settimana, sperando in un’accelerazione dei tempi, ma ad oggi nulla è cambiato con le temperature che si fanno sempre più pungenti.

Fa più freddo fuori che dentro
Armando Balleri, Giuseppe Bernardoni, Riccardo Benedetti, Andrea Onorati, Piero Bonaccorsi, Barbara Bartoli, Davide Lanuto e Aldo Cantini sono soltanto alcuni degli inquilini che vivono nel palazzo popolare di piazza Di Vittorio. «È paradossale, ma qui fuori fa più caldo che in casa», dicono, tutti riuniti davanti all’ingresso dell’edificio. Si confrontano tra loro e raccontano come, nel tempo, quel palazzo e ciò che sta intorno sia stato abbandonato. «Anche noi ci sentiamo abbandonati: questa zona, infatti, è la più trascurata della Rosa», sottolineano.

Il riscaldamento non è il solo problema

Il riscaldamento che non funziona, stando a quello che raccontano i residenti, è soltanto l’ultimo atto di una serie di interventi per loro non più rimandabili. «La lista delle cose che qui non vanno è lunga, purtroppo – sottolineano gli inquilini di piazza Di Vittorio – . I lampioni della piazzetta non funzionano da due anni e di notte, se non fosse per le poche luci del palazzo, saremmo completamente al buio. Gli alberi non vengono potati da molto tempo e i parcheggi sono una giungla: dovrebbero infatti essere riservati a chi vive in questi condomini e invece vengono occupati da chiunque, soprattutto da chi va al mercato. Avevamo chiesto che fosse messo un cartello con su scritto “proprietà privata” e che gli stalli venissero ridisegnati. Ma ad oggi nulla, questa è terra di nessuno».
E un altro aspetto su cui gli inquilini del palazzo popolare della Rosa insistono è la pulizia delle aree esterne e anche delle zone comuni dentro l’edificio. «Fuori nessuno si occupa delle pulizie – proseguono gli abitanti di piazza Di Vittorio – così come la derattizzazione viene fatta di rado: di recente, abbiamo anche trovato un topo sulle scale. E poi veniamo a sapere che sempre i topi hanno rosicchiato i cavi del quadro elettrico». Da qui la richiesta dei condomini a Casalp per ripristinare al più presto la caldaia e al tempo stesso a occuparsi della pulizia della zona. «Non è accettabile che noi, comprese le persone anziane, siamo costretti a stare al gelo – concludono gli abitanti – . E non è neppure pensabile di aspettare due settimane per avere un pezzo di ricambio prima di poter riattivare la caldaia. Chiediamo a Casalp di intervenire al più presto. Non è dignitoso per nessuno vivere in queste condizioni».
 

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