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Palazzo Maurogordato, dall’abbandono ai riflettori del Fai: la storia, gli affreschi e la candidatura tra “I Luoghi del cuore”

di Francesca Suggi

	Palazzo Maurogordato a Livorno (Foto dal sito del Fai, autorizzate dal presidente del Borgo dei Greci)
Palazzo Maurogordato a Livorno (Foto dal sito del Fai, autorizzate dal presidente del Borgo dei Greci)

È sesto nella classifica toscana. Cini: «Meraviglia di sotterranei, stucchi e saloni da recuperare per la città». Ecco come votare

14 novembre 2024
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LIVORNO. Sesto nella classifica toscana dei Luoghi del Cuore con 561 voti (151esimo in quella nazionale). Con l’ambizione di un’impennata, entro il 10 aprile, per accendere un riflettore importante e far riaprire quel portone d’ingresso storico, al civico 44 sugli scali d’Azeglio, chiuso e puntellato da impalcature di lungo corso.

Qui Palazzo Maurogordato (ex sede Enel, di proprietà della Castello Sgr, società di gestione del risparmio con sede a Milano): con la leva del Fai l’associazione Borgo dei Greci vorrebbe far tornare a vivere la dimora storica ottocentesca privata, firmata dall’architetto Cappellini, oggi chiusa, dopo un’occupazione da parte di famiglie in difficoltà durata quasi 10 anni e finita ad aprile. E tra quelle mura fu ospitato anche lo scrittore Francesco Domenico Guerrazzi nei suoi ultimi anni di vita, come ricorda una targa sulla facciata.

Obiettivo: farlo visitare

«Dopo aver promosso nel censimento dei luoghi del cuore del 2021 il cimitero greco-ortodosso di Livorno e la sua chiesa, proponiamo adesso Palazzo Maurogordato affacciato sul Fosso Reale: la speranza è che si inneschi un processo virtuoso, col coinvolgimento della Soprintendenza, le autorità locali e le associazioni promotrici per poter consentirne l’accesso e la visita», a scandire il senso dell’iniziativa di Palazzo Maurogordato nel censimento del Fai è il presidente Umberto Cini. Lui è riuscito a vedere coi propri occhi la meraviglia di quelle mura che custodiscono quattro piani e un padiglione (era la palestra della ricca famiglia greca) di storia ottocentesca che giocano a nascondino tra colonne imponenti, scale in pietra solenni, saloni affrescati che danzano insieme a stucchi meravigliosi in quello che era il primo piano nobile, di rappresentanza. Per non parlare dei sotterranei e la probabile presenza di spazi riferibili ai bastioni seicenteschi su cui sorsero gli scali di oggi. «Entrai quando ancora era occupato: dentro un evidente stato di deterioramento dei bellissimi affreschi, ci sono finestre aperte, infissi scalcinati ed entrano pioggia, acqua, vento». Il Palazzo appare bisognoso di restauri sia all'interno che all’esterno. «Il suo recupero contribuirebbe alla rivitalizzazione del centro storico e alla riacquisizione di un'identità cittadina fondata sul cosmopolitismo del porto franco mediceo e poi lorenese, celebrato un tempo come la "Città delle Nazioni"».

Viaggio nel tempo

Rappresenta uno dei più maestosi palazzi della Livorno dell'800 e si inserisce in quel tessuto urbano formatosi con l'abbattimento degli antichi bastioni e l'ampliamento della cinta muraria. Fu commissionato dal mercante greco Giorgio Maurogordato, che lo fece costruire sul Fosso Reale. Lo guardi e si vede la tradizione rinascimentale fiorentina, con il massiccio basamento a bugnato, l'elegante terrazzo che arricchisce gli spazi centrali, la fila di finestre con timpani triangolari e curvi, ed i marcapiani caratteristici delle dimore private fiorentine. In questa scelta c'è la volontà di Maurogordato di dimostrare la sua ascesa e la perfetta integrazione con la comunità livornese e toscana. I lavori, iniziati nel 1856, si conclusero nel 1864.

Affreschi, ascesa sociale

Maestosità. Meraviglia. A parlare sono foto narranti. Che raccontano la volontà di celebrare l’affermazione sociale dei Maurogordato. Alla solennità dell’esterno fa riscontro il fasto neoclassico degli interni, con un vasto atrio monumentale che attraverso una scenografica fuga di scale conduce al piano nobile. Ne fanno un’accurata analisi storico artistica gli architetti Vincenzo Dell’Erario e Riccardo Lorenzi. Analisi riportata anche sul sito del Fai: numerosi saloni sono decorati e affrescati con soggetti mitologici dal pittore fiorentino Olimpio Bandinelli. Il più grande è il salone da ballo. Al centro un grande affresco raffigurante il carro dell’Aurora, circondato da magnifici stucchi illusionistici, in parte dorati. Spicca fra tutte l’unica scena di tema “moderno”: la morte dell’eroe della guerra d’indipendenza greca Markos Bòtsaris, episodio più volte ripreso dall’arte e dalla letteratura filellenica europea e che certamente parlava al cuore dei committenti, giunti a Livorno come profughi da quella guerra. Una volta entrati sorprende lo scalone d’onore, che propone la balaustra in pietra della terrazza, al piano superiore il grande salone della musica. Il prof universitario Vincenzo Farinella ha effettuato uno studio sugli affreschi del Palazzo che apparirà negli atti del convegno del 2021 sulla comunità greca di Livorno dal titolo “Tra Filellenismo e Neorinascimento: la decorazione pittorica di Palazzo Maurogordato a Livorno”.

L’appello a votare

Ieri. Oggi. È ancora Cini che sottolinea quali sono i bisogni attuali di quel patrimonio della Livorno delle Nazioni. «La facciata dell'edificio presenta al piano nobile una balconata in pietra pericolante e puntellata - e ancora - Un'impalcatura allestita attorno alla facciata principale e alle due facciate laterali ripara il marciapiede dalla possibile caduta di materiali per distacco dai cornicioni. All'interno gli affreschi, gli stucchi e i parquet presentano segni di degrado. Il primo passo per verificare lo stato dell'edificio e la sua accessibilità dovrebbe essere un sopralluogo effettuato dalla Soprintendenza su richiesta dell'attuale proprietà».

Oggi Umberto Cini parlerà di questo censimento del Palazzo Maurogordato tra i Luoghi del Cuore Fai al Museo di Storia Naturale, alle 17, in occasione dell’iniziativa legata alla Villa Maurogordato di Monterotondo. «Oggi si raccoglieranno voti e adesioni a questa campagna Fai per cercare di raggiungere una grande manifestazione di interesse verso questo bene: mi impegno a inizio anno, a contattare la proprietà per capire se si può in qualche modo valorizzare il Palazzo fino a renderlo visitabile». Ovviamente si può votare anche sul sito del Fai. A rafforzare la voce dell’associazione anche la Congregazione olandese-alemanna di Livorno, Reset, Amici dei musei e dei monumenti livornesi, Livorno delle Nazioni, il Pentagono, Società filellenica italiana, Società svizzera di soccorso di Livorno, Circolo svizzero di Livorno e Pisa.

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