Livorno, picchiato a 14 anni con una catena: ha rischiato di morire. Il racconto della madre
Un uomo ha visto il giovane vicino a un motorino in via Fattori e l’ha colpito fratturandogli il cranio. Il ragazzo operato d’urgenza al Meyer
LIVORNO. Gli ha spaccato il cranio con una catena, subito dopo averlo colpito al volto con un pugno. Un’aggressione choc quella avvenuta nella notte fra sabato e domenica scorsi in via Fattori, non lontano dalla stazione, dove un ragazzino di 14 anni «è stato picchiato da un trentenne in compagnia di una donna», denuncia la madre del bimbo. L’uomo lo avrebbe sorpreso, con un amico, «mentre quest’ultimo armeggiava al bauletto di un motorino», racconta la mamma.
Il 14enne, operato al Meyer, da due giorni è fuori pericolo, «l’intervento, che avrebbe dovuto essere di due ore, è durato cinque e sono state le più lunghe della mia vita».
La ricostruzione
A raccontare cosa è successo è la donna: «Quella notte mio figlio ha dormito a casa di un amico – spiega – ma inspiegabilmente, il padre di quest’ultimo, alle 3 di notte ha acconsentito alla loro richiesta di uscire. Avevano chiesto di fare un giro. Non glielo avrebbe dovuto permettere, è un irresponsabile». Fatto sta che i due ragazzini, coetanei, escono. Arrivano in via Fattori. Uno di loro, l’amico, «armeggia al bauletto di uno scooter». Poi, non è chiaro se scendendo da un’auto o da un condominio, gli vanno incontro due persone. «Ho parlato con mio figlio, erano un uomo e una donna dall’apparente età di 30 anni – continua la mamma – che lui non conosceva. Senza dire una parola, l’uomo, gli ha prima sferrato un pugno al volto, poi lo ha colpito con una catena di ferro: ha una cicatrice da orecchio a orecchio, questo è tentato omicidio».
La corsa in ospedale
Il ragazzino ha rischiato di morire, anche perché «dopo – prosegue la mamma – l’amico lo ha riportato a casa e il padre di lui mi ha chiamato dicendo che aveva una ferita a un ciglio». La mamma è quindi accorsa senza sapere in realtà che la lesione era più grave e che necessitava della chiamata al 112. «L’ho visto sul divano, grondava sangue – prosegue la donna – quindi l’ho portato al pronto soccorso».
«Grazie al Meyer»
Il trasferimento al Meyer è avvenuto nella tarda mattinata di domenica. «Ieri (mercoledì scorso per chi legge ndr) – prosegue la mamma – lo hanno operato. Voglio ringraziare il personale del Meyer, persone straordinarie, là respiri amore».
La denuncia
Oggi la donna presenterà denuncia ai carabinieri. L’obiettivo è risalire al trentenne e ricostruire esattamente i fatti.