Tragedia in casa: ecco chi era l’infermiere 60enne trovato morto
L’uomo era deceduto da alcuni giorni. A dare l’allarme i vicini che non lo vedevano da qualche tempo
LIVORNO. Non lo vedevano da qualche giorno, così hanno chiamato il 112. E quando i vigili del fuoco hanno aperto la porta della sua casa, al civico 18 di via Battisti, l’hanno trovato a terra, immobile. Sul posto è arrivata un’ambulanza della Misericordia di via Verdi e il medico del 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso. Con ogni probabilità Riccardo Desideri, infermiere di sessant’anni in forza al sesto padiglione dell’ospedale di Livorno, era morto da giorni, forse per un malore. Ma saranno le analisi sulla salma, se il sostituto procuratore competente deciderà di disporli, a chiarire tempi e causa della morte.
È successo tutto ieri sera intorno alle 20. Desideri viveva solo e i vicini di casa, non vedendolo da qualche tempo, hanno provato a suonare al campanello. Una, due, tre volte. Ma non hanno mai ricevuto risposta.
A quel punto, preoccupati, hanno deciso di dare l’allarme chiamando il 112. La prima ad arrivare in via Battisti è stata una squadra dei vigili del fuoco. Poi, quando i pompieri hanno buttato giù la porta dell’appartamento al terzo e ultimo piano, il medico del 118 arrivato a bordo dell’ambulanza della Misericordia di via Verdi è potuto entrare nell’abitazione. Analizzata la salma, ha constatato la morte dell’uomo.
Dato che sembrava morto da qualche giorno e che era solo in casa, è stato avvisato anche il 113 e sul posto è arrivata una volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato. Gli agenti hanno compiuto gli accertamenti del caso nell’appartamento e hanno sentito le testimonianze degli altri inquilini della palazzina.
I vicini, radunati nell’androne, non si davano pace per quanto era appena successo. «Riccardo era un bravo ragazzo – hanno detto ieri sera, uniti nello sconcerto e nel dispiacere –. Era un po’ riservato e molto tranquillo. E poi era sempre molto educato con tutti. Spesso capitava di scambiare con lui qualche parola ed è sempre stato cordiale con noi. Abitava qui da diverso tempo, saranno stati almeno 15 anni e viveva solo. Non lo vedevamo passare da un po’ di tempo e ci siamo preoccupati. Ci dispiace molto per ciò che è accaduto».
Come detto, le cause della morte sono ancora da accertare. Il decesso dell’uomo dovrebbe comunque essere attribuibile a cause naturali. Il portone dell’abitazione, infatti, era chiuso a chiave dall’interno e, da una prima analisi sul posto, sembra che non sia stato riscontrato alcun segno di violenza o aggressione sul corpo, che è poi stato trasportato alla camera mortuaria. Nel frattempo è stato avvisato il magistrato. Che potrebbe decidere di disporre ulteriori esami sulla salma.