Il Tirreno

Livorno

LAVORO E CRISI

Chiude Il Cenacolo Holiday House del Calambrone: restano a casa tutti i dipendenti

Roberta Galli
Chiude Il Cenacolo Holiday House del Calambrone:  restano a casa tutti i dipendenti

La decisione della proprietà comunicata dal direttore della struttura: «Siamo attoniti e impreparati»

3 MINUTI DI LETTURA





CALAMBRONE. C’è una precisa decisione aziendale dietro la chiusura de Il Cenacolo Holiday House (hotel, b&b e foresteria), complesso alberghiero del Calambrone, 42 camere immerse nel verde, con accesso privato alla spiaggia.

Un vero e proprio punto di riferimento per il turismo balneare e non solo che ruota intorno al litorale pisano. Le luci dell'albergo si sono spente il 31 maggio scorso, l’hotel ha chiuso i battenti e di conseguenza i dipendenti sono stati messi tutti a casa. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno per chi da tempo prestava servizio nella struttura alberghiera tra Pisa e Livorno, ma soprattutto a pochissimi giorni dall’inizio della stagione estiva e con l'agenda delle prenotazioni che già cominciava a riempirsi.

La notizia è stata data dallo stesso direttore del Cenacolo Holiday House, Massimo Polimeni, con un post pubblicato sulla pagina internet dell’albergo, rivolto soprattutto ai tanti clienti che sono stati ospiti della struttura, non nascondendo allo stesso tempo tanta amarezza per la decisione presa dalla proprietà così in maniera repentina.

«È con profondo dolore – scrive Polimeni – che sono costretto a comunicare l’inaspettata e improvvisa decisione formalizzata in questi giorni dal nuovo Cda della società proprietaria del Cenacolo Holiday House di cessare l’attività aziendale a partire dal 31 maggio e di mettere in liquidazione tutti i dipendenti. Si tratta di una decisione che ci lascia attoniti e ci coglie del tutto impreparati, proprio nel momento del rilancio e del massimo impegno espresso da questo staff, una decisione le cui drammatiche ripercussioni ricadono su ciascun dipendente rimasto senza lavoro, in uno dei momenti più instabili e difficili per il nostro comparto. Il Cenacolo HH spegne quindi le luci con alle spalle i risultati di un impegnativo lavoro di riqualificazione e di un coraggioso progetto di rilancio che ha dato negli ultimi anni concrete soddisfazioni, con alle spalle soprattutto l’entusiasmo e lo spirito di sacrificio di ognuno di noi, del personale dirigente, amministrativo e di servizio al quale oggi rivolgo il mio sincero ringraziamento, la mia stima e il mio affetto».

Il direttore Polimeni nel suo lungo post racconta, inoltre, come i dipendenti siano riusciti a “fare squadra” e a superare criticità apparentemente insormontabili.

«Abbiamo tenuto duro – continua a scrivere Polimeni – con la passione che ha sempre caratterizzato il nostro lavoro, nella consapevolezza di concorrere a costruire qualcosa di bello, di “nostro”, di speciale. Ora è il momento del commiato, la dolorosa decisione è presa e non abbiamo il potere di opporci. Ai nostri affezionati clienti va il ringraziamento per la preferenza che negli anni ci è stata accordata, per l’affetto e la familiarità che hanno caratterizzato i nostri rapporti, per la stima e la considerazione che sempre ci sono state dimostrate e che hanno fatto la differenza».

«Il Cenacolo – si legge – chiude i battenti per sempre il 31 maggio, dopo un anno in cui nonostante la pandemia e le restrizioni si è riusciti a lavorare a pieno regime e all'inizio di una estate che si prospettava carica di buoni auspici e di maggiori soddisfazioni e questo non può che accentuare in tutti noi l’amarezza e il dispiacere. Resta in ciascuno di noi la consapevolezza di avere lavorato sempre bene e al massimo delle nostre capacità per il successo dell’azienda e di avere raggiunto, con tanta forza e con pochissime risorse, grandi risultati».

Insomma, una luce che si spegne proprio all’inizio della stagione estiva, un fulmine a ciel sereno per tutti i dipendenti che si sono ritrovati senza lavoro e che ora devono provare a ricollocarsi. —

 

Primo piano
La guida

Assegno unico 2025: ecco le nuove cifre, ma senza Isee c’è l’importo minimo