Si è spento a 86 anni Mauro Nocchi, voce dell'anima rossa di Livorno
Le sinistre livornesi sono in lutto per la scomparsa di Mauro Nocchi, una delle figure simbolo della Livorno antifascista: ex dirigente del Pci, poi leader dell'Arci e speaker della Barontini
LIVORNO. Si è spento all’età di 86 anni Mauro Nocchi, una delle figure che nella Livorno nell’ultimo mezzo secolo hanno contribuito a dare voce all’anima “rossa” della città: prima nel Pci, poi nell’Arci, quindi nelle lotte per la pace e come storico speaker della Coppa Barontini, che non è mai stata solo una competizione remiera ma una comunità di voci e passioni in cui si sono confederati vari pezzi della sinistra livornese.
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Era anche uno degli esponenti più interessanti del mondo dell’antifascismo. Agli inizi del decennio scorso aveva dato alle stampe la seconda edizione di “Fascisti a Livorno”: la prima era stata nel ’90 per i tipi dell’editore Corrado Nocerino con il marchio La Nuova Fortezza. E se per dire che Livorno era diventata improvvisamente nera nel ’22 non sono sufficienti i 200 tipacci che assediano il Comune per dire che il sindaco “rosso” Mondolfi era stato butatto fuori da Palazzo Civico a furor di popolo, anzi i fascisti furono costretti a chiamare a raccolta squadristi da mezza Toscana, è pure vero che si parte da quella foto-simbolo in copertina per raccontare cosa sarà nel Ventennio il consenso al regime. Con prefazione di Mario Baglini e sotto i vessili dei partigiani dell’Anpi, Nocchi ha alzato il velo - con tutta l’amarezza e il dolore di un comunista vero - sul fatto che la città aveva prima della guerra era stata anche teatro di adunate oceaniche e di retorica filo-mussoliniana lasciando tutt’altro che isolati gli sgherri delle "squadracce" che assassinavano gli oppositori nelle loro case o tendevano gli agguati per sfinirli a suon di botte.
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“Con Mauro se ne va un pezzo importantissimo della storia politica, associativa e culturale di Livorno. Una persona i cui valori forti e radicati sono sempre stati per me di esempio. Come d'esempio erano, in ogni occasione, il suo pensare, il suo comportamento e il suo agire”. A dirlo è il consigliere regionale Pd Francesco Gazzetti ricordandone anche il ruolo nell'organizzazione della Coppa Barontini “di cui Mauro è stato anima, voce narrante e colonna portante”. E aggiunge l’ “abbraccio più forte e affettuoso alla carissima Iolanda”, la moglie di Nocchi che con lui ha condiviso una vita di impegno attivo. “A lei, alla figlia Dalia, a tutti i familiari di Mauro cosi come ai compagni di una vita di questo uomo straordinario vanno le mie più sentite e commosse condoglianze”.
Anche Buongiorno Livorno si stringe attorno ai familiari di Nocchi, “una figura importante nella politica e nella cultura della nostra città”. Lo sottolineano ricordando “con affetto il percorso fatto insieme, agli inizi della storia del nostro movimento”.
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