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Pensioni, 1.000 euro netti al mese nel 2025: ecco chi ne avrà diritto


	Cosa cambia nel calcolo delle pensioni
Cosa cambia nel calcolo delle pensioni

Come arrivare a una pensione netta di mille euro nel 2025? La spiegazione, le cifre e gli esempi

26 novembre 2024
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Nel dibattito sulle pensioni in Italia si è parlato a lungo dell'obiettivo di portare le pensioni minime a 1.000 euro al mese, un tema che inizialmente aveva sollevato molte aspettative. Questo obiettivo, tuttavia, è stato progressivamente messo da parte, considerato troppo difficile da realizzare in tempi brevi. Oggi, infatti, la discussione si concentra su incrementi decisamente inferiori: per il 2025, si prevede un aumento che potrebbe oscillare tra i 3 e i 6 euro, in base al tasso di rivalutazione straordinario che verrà stabilito nella manovra economica. Tuttavia, la domanda rimane: quanto bisogna guadagnare in media durante la carriera per riuscire ad avere una pensione netta di 1.000 euro al mese nel 2025? E come sono determinati gli importi delle pensioni?

L'importo lordo per arrivare a 1.000 euro netti

Per rispondere a questa domanda, è importante fare chiarezza su come vengono calcolate le pensioni, distinguendo tra il lordo e il netto. Se l'obiettivo è ottenere una pensione netta di 1.000 euro al mese, bisogna considerare le imposte applicate e le addizionali regionali. In media, con un’imposta del 23% e le detrazioni previste, per ottenere 1.000 euro netti, il lordo annuo necessario sarebbe di circa 14.900 euro.

Il calcolo con il sistema contributivo

Nel 2025, chi andrà in pensione con il sistema contributivo (ovvero chi ha versato i contributi successivamente al 1 gennaio 1996) dovrà affrontare un calcolo basato sulla somma di tutti i contributi versati durante la carriera, rivalutati annualmente con un tasso di capitalizzazione. Il montante contributivo accumulato, una volta applicato un coefficiente di trasformazione, darà luogo alla pensione finale. Più si ritarda l'uscita dal lavoro, più il coefficiente di trasformazione risulta vantaggioso, aumentando l'importo dell'assegno pensionistico. Nel 2025, la rivalutazione del montante contributivo sarà pari al 3,662%, e i coefficienti di trasformazione, che variano in base all’età, determinano l'importo che il lavoratore percepirà come pensione mensile. Ad esempio, se una persona va in pensione a 57 anni, con il calcolo contributivo, dovrà accumulare un montante di almeno 354.424,36 euro per ottenere circa 1.000 euro di pensione netti. Ma quanto deve guadagnare ogni anno di lavoro per accumulare questa cifra?

L’esempio

Per arrivare a questa cifra, i contributi versati devono essere significativi. Ecco un esempio di calcolo: a 57 anni, con 20 anni di contributi, il lavoratore dovrebbe aver guadagnato in media circa 51.803 euro all'anno, mentre con 30 anni di contributi la media scende a 34.535 euro. Con 40 anni di contributi, la media si abbassa ulteriormente a 25.901 euro all'anno. I calcoli diventano più favorevoli quando si applica il sistema misto, che include una parte retributiva insieme alla parte contributiva. Il sistema retributivo, infatti, si basa sulle ultime retribuzioni ricevute e può fornire una pensione superiore rispetto al solo contributivo.

Il sistema misto

Con il sistema misto, la pensione è calcolata parzialmente con il retributivo (per gli anni precedenti al 1996) e parzialmente con il contributivo (per gli anni successivi al 1996). Nel caso in cui una parte significativa della pensione venga calcolata con il retributivo, sarà più facile raggiungere l’obiettivo di una pensione di 1.000 euro netti. Ad esempio, se una persona ha 10 anni di contributi nel sistema retributivo e guadagna uno stipendio medio di 30.000 euro all’anno, la parte retributiva della pensione sarebbe di circa 6.000 euro annui. La restante parte dovrebbe derivare dai contributi versati successivamente al 1996.

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