Consumi
È morto Giuseppe Niccolini, addio allo storico ristoratore di Follonica: nel 2022 la tragedia del figlio Lollo
Era una persona solare e gentile anche e soprattutto dopo la tragedia che lo aveva colpito con la perdita del figlio Lorenzo, avvenuta nel settembre 2022
FOLLONICA. Per tutti era semplicemente Beppe. Giuseppe Niccolini è morto domenica 23 febbraio all’ospedale Misericordia di Grosseto all’età di 63 anni.
La vita, le passioni e la tragedia del figlio
Conosciutissimo in città per la sua attività di ristoratore svolta per molti anni. La sua famiglia ha legato il proprio nome all’Hotel Bologna, una delle attività più conosciute di Follonica e all’Hotel Rodeo a Scarlino Scalo. Beppe, figlio di Esmeralda, sorella di Marcello e Bruno Passini, ristoratori storici del Golfo, aveva gestito insieme alla moglie Federica il ristorante Agip a Rondelli, lo Steak House in via Bovio, e la Limonaia in via Roma. Era una persona solare e gentile anche e soprattutto dopo la tragedia che lo aveva colpito con la perdita del figlio Lorenzo (Lollo), nel settembre del 2022. Un colpo durissimo, che non ha scalfito il suo modo di comportarsi con le persone: un uomo sempre pronto ad aiutare il prossimo e sempre con il sorriso sulla labbra. Tifosissimo, proprio come suo figlio Lorenzo della Fiorentina - a cui la curva Fiesole viola dedicò un ricordo prima di una partita - aveva superato, grazie alla sua forza di volontà e al grande amore della moglie Federica e della figlia Marta, la malattia che lo aveva colpito qualche anno fa. Questa volta non ce l’ha fatta e il male se lo è portato via.
I ricordi
«Era un caro ragazzo, bravo, generoso e sempre disponibile – queste le prime parole dell’amico Marco Gasperini – lo conoscevano tutti, non solo per le sue doti in cucina e la sua attività di ristoratore che ha svolto bene fin da giovanissimo. Andare nel suo ristorante era come andare a casa sua, c’era grande calore era bellissimo. Con lui abbiamo condiviso gli anni della scuola – continua Gasperini – la passione per il subbuteo, le nostre lunghe chiacchierate nei pomeriggi passati in via Roma. Era una ragazzo educatissimo, non gli sentivi dire mai una parola fuori posto o un commento su qualcuno. Negli ultimi anni ci siamo visti un po’ meno, a causa di quello che purtroppo aveva colpito lui e la sua famiglia, ma nonostante ciò faceva di tutto per tirarsi su e soprattutto per non far vedere il dolore e non farlo pesare agli altri; la compassione e la commiserazione non gli sono mai piaciute. E poi la nostra comune passione per la Fiorentina, tante partite viste, vissute e sofferte insieme allo stadio, la gioia di stare accanto a lui mi manca da tanto tempo e mi manca tanto, purtroppo. Questa è stata la botta finale, non meritava tanta cattiva sorte». Sono davvero tanti coloro che in queste ore lo hanno voluto ricordare attraverso messaggi carichi di grande affetto. Fra questi anche quello di Franco Ciullini, lui amico d’infanzia di Beppe. «Siamo cresciuti insieme nella zona di via Serri e via Marconi – ricorda – eravamo un bel gruppo di amici. Insieme abbiamo frequentato la mitica Pista dei Pini e l’hockey su pista e poi anche lui grande tifoso viola come suo figlio. Ricordi bellissimi di un periodo della nostra vita dove si giocava per strada, trovandosi tra persone dove i rapporti erano veramente forti. Poi ognuno ha fatto le sue scelte, il suo percorso. Ti distacchi dalle persone, ma rimangono sempre quegli affetti che sono stati alla base della nostra gioventù. Il mio abbraccio fortissimo-conclude commosso Franco Ciullini-va a Federica e Marta, una famiglia bellissima e sfortunata, troppo».