La vertenza
Nuovo codice della strada, crolla il vino nei ristoranti: «Così non ci siamo, chi beve due bicchieri non è un ubriaco al volante»
Nei locali di Follonica calo fino al 60% del consumo, spariti amari e prosecchi
FOLLONICA. Altro che una bottiglia di vino o un bicchiere di spumante per festeggiare l’anno in arrivo o il Natale. «No no, per me niente, grazie, devo guidare», si sono sentiti dire sempre più spesso osti e ristoratori alla domanda “Che cosa bevete, oltre all’acqua”? Certo, non bisogna nemmeno immaginarsi che prima dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada, che “in dote” porta pene più severe per chi guida con un tasso alcolemico superiore al limite, scorressero fiumi e fiumi di vino e che questa frase fosse del tutto bandita dalle tavolate.
Solo che adesso – notano i titolari di bar e ristoranti – le persone hanno più timore e in molti casi limitano, fino ad annullare completamente, il consumo di bevande alcoliche durante i pranzi e le cene fuori. «L’amaro o il limoncello dopo il pasto? È praticamente sparito del tutto», dice Giacomo Achilli, titolare dell’osteria Il Trabaccolo. Lui nel suo locale stima un calo del 40-50% per il consumo di vino da parte dei clienti. Un fenomeno però diffuso e, ammettono tutti, con un cambiamento davvero repentino.
«Siamo dispiaciuti, per noi il vino – commenta Simona Guadagno del ristorante-pizzeria Arca a Follonica – era una parte importante delle vendite, soprattutto durante le feste. L’ultimo dell’anno c’era chi ordinava una bottiglia di prosecco. Stavolta nessuna l’ha presa: c’è chi si è concesso un calice, ma anche chi non ha proprio brindato del tutto».
Stesso discorso per Emanuel Forieri, titolare del ristorante Limonaia e della Drinkeria in via Roma. Anche nei suoi locali si parla di un picco – verso il basso – delle vendite di vino e delle varie bevande alcoliche. «Non appena è entrata in vigore la legge – stima Forieri – siamo scesi di un 40% in meno di utenza, mentre la vendita di vino è calata del 60%».
Al di là del cambio di abitudini a tavola, per lui la nuova legge invita proprio a non uscire del tutto e a preferire le mura domestiche. «E – aggiunge – sono le piccole realtà come Follonica che subiscono di più, con persone che evitano gli spostamenti tra paese e paese». Molti clienti anche da lui dicono “Oggi tocca al marito o all’amico”, e quindi uno dei due non beve. «Prima – sintetizza Forieri – eravamo preoccupati, adesso siamo arrabbiati. Il danno è tangibile. Sono pro sicurezza, ma in generale si è abbassato il valore dell’aperitivo e della bottiglia di vino. Con un danno sia per il produttore, sia per l’intero indotto. Poi credo che ci sarà un assestamento, ora c’è una paura che va al di là del problema reale. Spero più avanti di recuperare il 20%; di più però non credo».
Sì, al momento dell’ordinazione «i clienti ce lo dicono, che sono preoccupati», aggiunge Guadagno, che stima un abbassamento delle vendite di vino del 30%. «Siamo preoccupati – ammette –: ora vediamo, ho parlato con un fornitore e mi ha detto che si stanno organizzando per proporre la vodka, il vino, la birra, il gin e così via senza alcol».
Insomma, niente più digestivo dopo cena, forse un calice – ma a volte neppure quello -, meno propensione ad uscire e riduzione degli spostamenti da fare in macchina. «Così non ci siamo, adesso – sottolinea Achilli – si colpisce chi esce e beve due bicchieri di vino e che non è un ubriaco al volante. Ho una cantina di 220 vini e 30mila euro di magazzino fermo. Se si va avanti così gli ordini saranno molto bassi». Il problema è anche che «non c’è un sistema di trasporto privato – dagli Uber ai taxi – che consentono alle persone di non usare la propria macchina. L’altra sera ho accompagnato io due clienti a casa. Si può pensare a un servizio del genere, ma sarebbe impossibile da applicare. Bisognerebbe lavorarci a livello generale, ma si parte da meno di zero».
Calo consistente di vini e bevande alcoliche anche per Liliana Marrini, titolare dell’osteria enogastronomica Marrini. «Anche se sono solo le pene che sono state inasprite – dice – la gente ha molta paura lo stesso. Anche prima di questa entrata in vigore avevo dei tavoli dove chi guidava sceglieva di non bere, ma ora registriamo un aumento importante. Alcuni tavoli anche durante le feste o al cenone di Capodanno non hanno proprio bevuto nulla».