Follonica, è morto Manfredo Pinzauti: addio al fotografo artista
L’artista ha mantenuto un forte legame con la Maremma, il territorio in cui è cresciuto
FOLLONICA. Se n’è andato nella mattina di giovedì 21 novembre dopo una breve battaglia contro un male scoperto solo pochi mesi fa. Manfredo Pinzauti, 60 anni, fotografo nato a Firenze ma vissuto e cresciuto in giovane età fra Massa Marittima, Prata e Follonica, ha sempre mantenuto forti legami con la Maremma e con il Golfo, mai recisi nonostante il lavoro lo avesse portato in giro per l’Italia fin dalla giovane età; un territorio che aveva poi continuato a frequentare anche grazie alle cinque mostre fotografiche realizzate nella città del Golfo fra il 2006 e il 2009.
Dalla città al borgo
Manfredo era nato nel capoluogo toscano ma tutta la prima parte della sua vita l’ha trascorsa nel pieno delle Colline Metallifere, con i genitori che lavoravano nel piccolo borgo di Prata (il babbo medico, la mamma docente elementare) e lui che ha frequentato le scuole nella città del Balestro prima di diplomarsi al liceo classico; profondo però è stato anche il legame con Follonica, dove in età giovanile trascorreva tutte le sue vacanze estive assieme ai coetanei. Anche dopo è sempre tornato anche in età adulta nella sua casa in centro. Laureato in fotografia all’Istituto europeo del Design di Milano nel 1989 ha iniziato a seguire la passione della fotografia prima come assistente di fotografi di moda e poi come free lance, lavorando per i maggiori gruppi editoriali italiani, da Rcs a Rizzoli, da Mondadori a Domus, pubblicando i suoi scatti di stile, di moda e i suoi ritratti su decine di riviste come, fra le altre, A, Oggi, Capital, Chi, Sorrisi e Canzoni Tv, Vogue e Vanity Fair. Anche la stampa estera ha visto pubblicati numerosi suoi lavori, dal New York Times a Der Spiegel, El Mundo ed El Pais, è stato poi per più di dieci anni fotografo per l’agenzia Grazia Neri.
Il percorso artistico
In parallelo Manfredo ha realizzato numerose mostre ed esposizioni, anche a Follonica, dove per quattro edizioni ha fotografato il mondo del jazz seguendo il Grey Cat Festival ed esponendo nel 2006 la mostra “Bianco e Nero”, nel 2007 la mostra “Fotografando il Jazz”, nel 2008 “Bianco e nero: i colori del jazz” e nel 2009 “Forme Jazz” tutte al Casello Idraulico poi confluite nel libro” I colori del Jazz – Grey Cat 30”, mentre nel 2008 la Civica Pinacoteca ha ospitato “Niguarda, la città della salute”, un reportage sull’ospedale milanese che ha visto poi anche la pubblicazione di un libro. «Eravamo amici da prima dei suoi lavori per il Grey Cat – ricorda Stefano “Cocco” Cantini, direttore artistico del festival jazz – ha fatto tante foto durante i concerti in numerose edizioni, era molto appassionato anche di musica. Era una persona speciale e generosa anche nel suo lavoro. Ad esempio quando veniva a un concerto e realizzava le sue foto poi le donava al musicista». In passato donò parte delle sue foto anche all’associazione Letteratura e dintorni. «L’ultima volta – prosegue Cantini – ci siamo visti a un concerto nel parco archeologico di Pitigliano. Abbiamo perso una persona speciale che ci ha regalato tanta arte di assoluto livello, probabilmente nonostante il suo profondo legame con la città e il territorio forse non gli è stato dato in riva al Golfo lo spazio che meritava». Manfredo Pinzauti lascia un figlio, la madre, la sorella e la compagna.