Grosseto, torna alla luce l’ex spaghettoteca andata a fuoco: un ristorante e le altre idee per il futuro
Marina, è stata messa in sicurezza dopo l’incendio di 30 anni fa
MARINA DI GROSSETO. Si accinge a rinascere la vecchia struttura – che molti marinesi conoscono come “ex spaghettoteca” o “ex spaghetteria” – che da parecchio tempo versa in condizioni di degrado, nel centro di Marina di Grosseto. Era andata a fuoco circa 30 anni fa, da allora era abbandonata ed era diventata uno spazio per bivacchi e occupazioni abusive. Cambiata da poco la proprietà che adesso sta progettando il recupero, è probabile che al suo posto nascerà un nuovo ristorante contribuendo a riqualificare l’area.
Segnalazioni e abbandono
Siamo in pieno centro a Marina di Grosseto, in una traversa di via IV novembre, di fronte a un parchetto comunale e dietro ai campi da tennis. Abbandonato, cadente e pericoloso in più punti, con la recinzione rotta e fatiscente, il fabbricato inghiottito dalla vegetazione (ove faceva capolino la vecchia insegna “Barbados caffè”) faceva pessima mostra di sé in un’area frequentata da bambini e famiglie. Da tempo era oggetto di segnalazioni e proteste da parte dei cittadini.
Se ne era occupato anche il circolo Pd di Marina di Grosseto, che aveva proposto al Comune di acquisirlo e metterlo a disposizione dei giovani della frazione, storicamente privi di spazi di aggregazione. «La struttura privata – spiegava Guido Donnini, segretario del circolo Pd di Marina – si chiamava Gelolandia ed era una vecchia spaghetteria andata a fuoco ormai più di 30 anni fa. Da allora è stata abbandonata a se stessa, seppure iscritta all’interno del centralissimo parchetto di via IV novembre angolo via Baracca. È andata più volte all’asta senza acquirenti». Ci sono state complicazioni di vario tipo, l’immobile è finito nel limbo.
Un pugno nell’occhio nel centro della frazione che d’estate si riempie di turisti. Pini crollati, vegetazione morta, rami pericolanti. «Il problema della fatiscenza si è esteso non soltanto al fabbricato, ma anche al verde circostante, dove diversi pini sono caduti rendendo l’area pericolosa», hanno lamentato mesi fa alcuni cittadini.
Anni di abbandono
Questa situazione si è protratta per parecchio tempo, fino a oggi. Erano soprattutto i pini crollati a deturpare la zona: un paio o forse più avevano sventrato il tetto, la vegetazione era morta e in più punti pericolosa, la rete metallica rotta e tagliente, strutture metalliche erano appoggiate a una parete in una sorta di contrappeso. Per anni i bambini hanno giocato nel parchetto accanto alla rete arrugginita di un letto appoggiata al rudere. In tutto questo tempo mai un intervento per abbattere la strtutura, mai un’iniziativa per ripulirla dai rovi, dalle ortiche, dai topi e sanare un’immagine squalificante. Uno spazio che poteva aspirare a essere un giardino buono di Marina, a due passi dal mare e invece era in uno stato vergognoso.
Finalmente la pulizia
Aggiornamento. In questi mesi l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Grosseto, Riccardo Ginanneschi, ha sollecitato bonariamente la proprietà a intervenire, e ha seguito l’evoluzione del tutto. Ad agosto/settembre l’assessore spiegava al Tirreno che «i proprietari hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione per fare pulizie e potature e si sono impegnati a sistemare a breve; non è stato necessario un’azione di imperio del Comune (un’ordinanza, ndr). Hanno recepito e si sono impegnati a sistemare. Noi sicuramente vigileremo; sappiamo che a breve arriverà il personale incaricato dalla proprietà che possa togliere il degrado del verde ma renderà il tutto più sicuro anche dal punto di vista antincendio».
La pulizia è stata fatta in queste settimane.
Il fabbricato è stato recintato con nastro bianco/arancione. I pini crollati e più pericolosi sono stati rimossi.
Le prospettive per il futuro
In questi mesi c’è stata una novità importante: la proprietà è cambiata. Ed è quella nuova a occuparsi di riqualificare il, tutto. Angelo Lupo, ingegnere incaricato dai privati, lo conferma. «L’area, di proprietà privata, intanto è stata messa in sicurezza a spese della proprietà. In queste settimane il lavoro sarà continuato, ma intanto il grosso e ciò che poteva costituire pericolo per l’incolumità è stato fatto. Nelle prossime settimane verranno avviati rapporti con gli uffici comunali per capire quali possano essere le prospettive di recupero del fabbricato». C’è qualche ipotesi? «Ne stiamo facendo alcune, ancora la soluzione definitiva non ce l’abbiamo, ma intanto il primo step fondamentale è che abbiamo messo sicurezza l’area». Così si può guardare al futuro. «L’idea più semplice – spiega l’ingegnere – è ripristinare la struttura con fini di ristorazione, tornando dunque nella direzione che questo locale ha sempre avuto. C’è stato il cambio di proprietà, ora si avvieranno le interlocuzioni con l’amministrazione per capire come recuperare il tutto».