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La pannolinoteca di Maremma: l’idea, come funziona e quanto si può risparmiare

di Sara Venchiarutti
La pannolinoteca di Maremma: l’idea, come funziona e quanto si può risparmiare

È l’unica nel territorio e la porta avanti Cécilia Roth con prodotti lavabili e kit prova: «Si possono risparmiare anche 2.500 in tre anni se si rinuncia agli usa e getta»

16 luglio 2024
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GROSSETO. Prima è cominciata tra i suoi amici, quando nel 2018 è nata sua figlia. Consigli, richieste di informazioni. Poi sono arrivati anche gli estranei. Sempre di più, sempre di più, finché – era il novembre 2019 – Cécilia Roth ha deciso di aprire una sua attività in città. Per avere un’idea su cosa fa basta il nome: “Un amore di pannolino Grosseto”. La prima “pannolinoteca” della Maremma.

E no, non stiamo parlando dei pannolini usa e getta, quelli che vengono subito in mente quando si entra in questo argomento. Lei fa consulenza alle famiglie per i pannolini lavabili. Li usava per sua figlia, nei gruppi di neomamme si è sparsa la voce ed ecco come alla fine sono arrivati i clienti. Sì, conferma Roth, l’interesse è cresciuto negli ultimi mesi. «Ora sono sovraccarica», conferma. Si cerca il prodotto migliore per i propri figli, ovvio. Ma, se si può, bisogna anche risparmiare. E non inquinare troppo l’ambiente. Il fattore economico comunque è tra quelli determinanti nell’approccio ai pannolini lavabili. «Conta moltissimo», conferma Roth. «Per i pannolini usa e getta non ti rendi conto della spesa perché non la fai subito, li prendi di volta in volta, ma alla fine – conteggia Roth – si spendono circa 2-3 mila euro sui circa tre anni di utilizzo. Il primo anno soprattutto, quando si usano di più. Con i pannolini lavabili invece si arriva massimo a 500-600 euro nei tre anni (ne bastano 25-30)». E questo per il primo figlio. «I lavabili – assicura Roth – sono utilizzabili anche per il secondo, terzo figlio, quindi si riesce ad ammortizzare ancora, lavandoli bene». Insomma, il risparmio può essere notevole: un quarto dei costi solo per il primo figlio, assicura Roth.

I pannolini lavabili però sono ancora poco conosciuti. «In Italia – spiega Roth – si parla ancora di nicchia, non vengono pubblicizzati abbastanza e non è un argomento di cui parli ad esempio al parchetto. Però ce ne sono già di diversi tipi». E si stanno diffondendo, «soprattutto negli ultimi anni con la crisi climatica», spiega Roth. A spingere i genitori verso questa scelta c’è infatti sempre più anche l’aspetto ambientale, sostenibile. «Un pannolino usa e getta – sottolinea Roth – ci mette circa 500 anni a degradarsi. Se Luigi XIV li avesse usati – dice con una risata – li avremmo ancora. Se poi vengono bruciati immettono sostanze nell’aria, sono inquinanti». I pannolini lavabili no: «Sono di tessuto come cotone, canapa», spiega.

Da quando ha aperto, tra consulenze, “prestiti” e acquisti «ho aiutato circa una cinquantina di famiglie. Mi chiedono – spiega – come sono fatti questi pannolini lavabili, come si utilizzano, come vanno stoccati, come vanno messi sul bambini: alla fine sono come gli usa e getta, solo che sono di tessuto e si buttano in lavatrice invece ce nel secchio».

E anche l’impatto idrico è minore, assicura Roth, anche se si mettono in lavatrice. «La consulenza – aggiunge – serve per capire quale pannolino lavabile è il più adatto per i propri figli, in base alla minzione per esempio, per capire come usarli, lavarli correttamente e così via». Di pannolini lavabili ce ne sono di tante tipologie: quelli dove la parte assorbente si stacca e quelli dove no; due pezzi, tre pezzi e così via. Poi appunto i tessuti usati sono diversi. «Non provocano arrossamento», sottolinea Roth. Oltre alle consulenze «sto seguendo otto famiglie: hanno i miei kit prova, che creo appositamente per ciascun bambino e si possono testare per sei settimane. C’è anche il giusto detersivo per il lavaggio, la borsa dove conservarli prima di metterli in lavatrice».

Prima Roth si appoggiava a un negozio, mentre ora porta avanti l’attività da casa. «Da settembre forse ho trovato un altro negozio a cui appoggiarsi, comunque lo sto cercando: è importante, così potrei anche fare incontri informativi gratuiti almeno per fare avvicinare più persone». E per chi pensa che si torni all’epoca dei nostri bisnonni, Roth ha già la risposta pronta: «Questo è un passo verso il futuro».




 

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