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Fiorentina Beltrán, provaci ancora. L’argentino non vuole fermarsi più

di Francesco Gensini
Fiorentina Beltrán, provaci ancora. L’argentino non vuole fermarsi più

La botta al piede pare superata: Italiano però deciderà all’ultimo se schierarlo

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FIRENZE. Provaci ancora, Lucas. Così e semplicemente, perché non ci vogliono tante altre parole da consegnare a Beltrán, il Lucas a cui si rivolge l’esortazione, che chiaramente e senza mezzi termini ha un fondo di sapore calcistico e che trae origine dai due gol decisivi segnati dal centravanti argentino nelle ultime due partite. Il primo per dare i tre punti alla Fiorentina contro il Verona, nella partita forse più complicata finora della stagione e quindi anche con il premio più alto immaginabile, e uno per regalare ancora il massimo della posta in palio alla squadra viola venerdì scorso contro il Monza nel turno prenatalizio, pur rimanendo in campo un tempo soltanto e poi sostituito da Italiano durante l’intervallo un po’ per il pestone ricevuto e un po’ per l’ammonizione che consiglia sempre prudenza. Proprio il pestone al momento è l’ostacolo più grande che si frappone tra Beltrán e il Torino che arriva venerdì pomeriggio al “Franchi. Chiaramente non sarebbe una buona notizia per Italiano e la Fiorentina se l’ex River il problema non lo risolvesse. Il rischio c’è, perché negli occhi ci sono ancora le immagini del numero 9 che insieme ai compagni andava a festeggiare zoppicando sotto la curva che ospitava i tanti sostenitori viola a Monza, quindi bisogna aspettare domani per capire se può essere a disposizione del tecnico siciliano. Farà il possibile, questo è poco ma sicuro, rivitalizzato nello spirito e nel morale com’è dalle due reti sopra ricordate. Però il contrattempo esiste e ieri è stato già affrontato con le contromisure necessarie alla ripresa degli allenamenti. Se da una parte può, qualche modo, rallenta psicologicamente il grande slancio prodotto dalla ritrovata incisività, dall’altro non frena affatto la voglia di Beltrán di proseguire sulla strada tanto cercata e finalmente trovata: pochi gol ma buoni è il primo passaggio che Italiano gli chiedeva e adesso ovviamente non si vuole fermare. Li ha realizzati per lo più tutti in questo mese e pazienza se quello segnato nel 3-0 alla Salernitana non ha avuto lo stesso peso specifico degli altri due: serviva allora e serve adesso per dare forma e sostanza al record personale dell’argentino, per cominciare ad equilibrare il rapporto con le presenze (sono 14 al momento in campionato per 636 minuti giocati), per infondere manciate necessarie di autostima su sé stesso e di fiducia sull’ambiente. È logico, ora, che il “Vichingo” voglia sfruttare l’onda lunga dei due gol contro Verona e Monza, che diventano appunto tre aggiungendo quello contro la Salernitana, e abbassano la media generale a un gol realizzato ogni 66 minuti. Che è media eccellente e sarebbe manna dal cielo per il resto della stagione viola. Per questo l’attaccante classe 2001 vuole esserci dopo-domani e non intende arrendersi al dolore che continua a farsi sentire: farà il possibile per recuperare bene e, se non sarà benissimo, per convincere Italiano a inserirlo comunque tra i convocati. Lucas Beltrán sa di essere solo all’inizio sul percorso dell’affermazione a Firenze. È partito in ritardo, e ci stava considerando le questioni di ambientamento e inserimento che non sono mai secondarie, ma uscire di scena adesso che il ritmo è giusto sarebbe un guaio. Un grosso guaio. Perché i numeri sono ancora quelli che sono: ovvero, 22 presenze e 5 gol mettendo tutto dentro tra campionato, Conference League e Coppa Italia, e non sono cifre che fanno brillare gli occhi. Ma un attaccante fiuta l’occasione, capisce subito quando il momento è quello ideale per insistere e per raccogliere risultati e soddisfazioni facendo le stesse cose che prima, invece, gli davano frustrazioni e pensieri. La Fiorentina ora ha bisogno di lui, perché Lucas ha dimostrato di poter essere decisivo.

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