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Blitz anti affitti brevi, nastro adesivo sulle keybox: la protesta si allarga dalla Toscana a mezza Italia

Blitz anti affitti brevi, nastro adesivo sulle keybox: la protesta si allarga dalla Toscana a mezza Italia

La protesta promossa da Salviamo Firenze si allarga e nella notte tornano le “X” sulle cassette per le chiavi: «La sindaca non li ha ancora fatti rimuovere, sono simbolo di volgare sfruttamento delle città»

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FIRENZE Da Firenze a Venezia, passando per Genova, Milano e Rimini.  Nuova protesta nella notte contro affitti brevi e overtourism. Un'azione promossa dal comitato Salviamo Firenze per viverci, in contemporanea con quelle dei collettivi di abitanti in altre città: Genova, Venezia, Rimini e Milano. Keybox e pulsantiere sono state “impacchettate” con nastro adesivo da cantiere giallo e nero e la scritta “Rimozione forXata”. «È ormai passato un mese da quando è stato riaffermato dal ministero dell'Interno che tastierini, scatolette porta chiave non possono essere utilizzate nelle città italiane per gli affitti brevi, per fare accedere i turisti senza l'accoglienza di persona», spiega Massimo Torelli di Salviamo Firenze per viverci.

Le vie della protesta

«A Firenze sono stati assunti impegni sulla loro eliminazione dai muri della città ma non sono seguiti i fatti e tutto continua come prima, la sindaca Funaro non li ha ancora fatti rimuovere». L'azione nella notte ha interessato una ventina di strade cittadine: via di Mezzo, via Fiesolana, via de Pilastri, borgo Allegri, via de Macci, via dell'Agnolo e traverse con via Ghibellina, piazza de' Ciompi, una parte di borgo Albizi, via del Campuccio, via Camaldoli, via del Leone, via Santa Monaca, via dell'Ardiglione, via delle Caldaie, via Santa Monaca, e via dei Serragli. «Mancano tre giorni all'obbligo (scatta il 1° gennaio 2025) da parte di chi affitta a breve di esporre accanto al campanello il codice identificativo (Cin). Non ci sono nel 95% dei casi. Ed oltre al Cin devono essere in regola con i requisiti di sicurezza (estintori, rilevatori di gas e monossido) e con le norme edilizie rispetto ad abusi fatti», aggiungono da Salviamo Firenze, ricordando come dal primo gennaio scatteranno le sanzioni, «se i controlli verranno fatti», precisano, annunciando che la protesta proseguirà nel 2025. «Azioni finalizzate a sgonfiare l'enorme bolla immobiliare che sta travolgendo Firenze. Perché ci sono migliaia di appartamenti sui portali di affitto turistico. Perché i nuovi interventi residenziali sono solo e soltanto per il mercato internazionale del superlusso. Ogni giorno scompare un'attività economica ed apre un pezzo del mangificio»

La battaglia iniziata a Firenze

Dalle X sulle Keybox il comitato fiorentino è partiti il 9 novembre e sulle keybox torna dopo 50 giorni, «in quanto rappresentano la forma più volgare dello sfruttamento della nostra città». Questa volta allargando la protesta ad altri collettivi d’Italia.

A Firenze «sono stati assunti impegni sulla loro eliminazione dai muri della città – ricorda Salviamo Firenze – ma non sono seguiti i fatti e tutto continua come prima. Ed è così in tutta Italia, per questo agiamo in contemporanea ai movimenti per il diritto all’abitare di Venezia, Genova e Milano. Per ricordare (e facilitare) alla nostra amministrazione-dichiara Massimo Torelli- l’impegno preso questa volta le renderemo visibili con un nastro da cantiere giallo e nero con su scritto Rimozione ForXata».

Il comunicato dei collettivi anti affitti brevi

«Ogni appartamento messo in affitto breve è una casa sottratta alla residenza, forse definitivamente. Lo registrano numerose città, più o meno grandi, in tutta Italia – recita il comunicato dei collettivi – La crisi abitativa si inasprisce proporzionalmente all’aumento della capacità ricettiva di ogni città, toccando anche i servizi. Sanità, scuole, trasporto pubblico sono allo stremo, sia per la difficoltà del personale a trovare casa, sia perché la riduzione del bacino di utenza si traduce nel taglio delle risorse a disposizione. Se il turismo rappresenta certo un settore economico rilevante, i benefici per la città sono ormai ampiamente superati da costi insostenibili, che peraltro comportano un sommerso diffuso.  Le keybox ne sono una rappresentazione plastica: non è una questione di decoro, ma di vivibilità. Questa la ragione delle proteste in atto in molte città negli ultimi mesi. Non è il lucchetto – peraltro utilizzato in modo illecito – ma ciò che sottintende. È stato, infatti, ribadito - anche recentemente - che tastierini, scatolette porta chiave (KeyBox) non possono essere utilizzate per fare accedere i turisti negli appartamenti, senza l’accoglienza di persona. Anche per questo diventano obiettivo delle proteste in atto.Limitare locazioni brevi turistiche è necessario e possibile».

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