Il Tirreno

Firenze

La tragedia

Superati i 13mila euro sul conto solidarietà per le vittime al deposito Eni di Calenzano

di Elena Andreini
La zona del deposito
La zona del deposito

Il sindaco Giuseppe Carovani commenta: «Ringrazio chi sta aderendo»

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CALENZANO. Oltre 13mila sono i versamenti arrivati in pochi giorni dal 13 al 17 dicembre sul conto corrente di solidarietà messo a disposizione dal comune di Calenzano per raccogliere fondi da donare alle famiglie delle vittime dell’incidente accaduto nel deposito di carburanti Eni di via Erbosa. Le donazioni sono arrivate non solo dalla provincia di Firenze, ma anche dal resto della Toscana, dall’Emilia Romagna e dal Lazio. I versamenti fino ad ora contabilizzati sono stati 13.118 e cioè 8.118 euro da privati ai quali si aggiungono i 5.000 euro stanziati dall’amministrazione comunale di Calenzano: il versamento è stato stabilito con una delibera votata ieri dalla Giunta comunale. L'iban del conto, presso Unicredit spa, tesoriere del Comune, è IT43Y0200838103000107278108.

Il sindaco

«Ringraziamo – commenta il sindaco Giuseppe Carovani – cittadini, aziende e associazioni che stanno aderendo alla raccolta fondi di solidarietà per le famiglie delle vittime, alle quali rinnoviamo la nostra vicinanza. Ringrazio tutti gli Enti che da una settimana stanno inviando messaggi di vicinanza anche alla nostra comunità, scossa da questa tragedia. Per quanto riguarda le attività produttive, sappiamo che alcune aziende vicino al deposito stanno ripartendo e su questo incontreremo le associazioni di categoria, in modo da ascoltarle e avere un quadro puntuale delle difficoltà». La solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime dell’incidente nel deposito di via Erbosa è arrivata immediatamente sia dai calenzanesi che dai comuni vicini che si sono messi a disposizione dopo i danni avvenuti ad alcune strutture pubbliche. L’incidente di lunedì 9 dicembre sarà al centro anche del prossimo consiglio comunale del 23 dicembre quando la Giunta comunale presenterà un documento, come scrive il sindaco Giuseppe Carovani in un post su Facebook «dove si impegna il Comune a costituirsi parte civile nel processo che si aprirà una volta concluse le indagini». Resta aperto il dibattito sul futuro di quell’area dopo l’incidente e della Piana fiorentina in generale. A sollevarlo il sindaco Carovani che nel post sui social scrive quello che dovrebbe avvenire. «Credo – scrive il primo cittadino – che sia oggettivamente più ragionevole chiudere il deposito Eni piuttosto che spostare oltre 220 imprese e decine di residenti».

Sulle presenze nella Piana Carovani ha chiesto fin da subito un momento di seria riflessione. «Abbiamo chiesto alla Regione Toscana – scrive il sindaco – che si apra da subito un tavolo di confronto con Eni e governo per affrontare il tema, una volta per tutte. Quei 17 ettari del sito Eni potrebbero essere utilizzati per realizzare un grande hub delle rinnovabili in grado di contribuire in modo significativo alla transizione energetica nel nostro territorio. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo in tal senso. Non siamo più disponibili a subire di tutto e di più».

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