Sciopero generale, qui Firenze: «Siamo in 70mila, Salvini venga a contarci» – Video
«La Toscana ha risposto», dicono Paolo Fantappiè e Ivana Veronese della Uil. In 3mila a Pisa
FIRENZE. «Salvini venga a contarci», dice Rossano Rossi mentre regge lo striscione che apre il corteo. «Per cambiare la manovra di bilancio» hanno fatto scrivere Cgil, e UIL. E il segretario regionale del sindacato guidato da Landini sorride, perché dietro, sui lungarni di Firenze, scorre già un fiume di persone. Come a Pisa.
Lo sciopero in Toscana
Sono venuti da tutta la Toscana per lo sciopero generale “boicottato” con quello che tutti qui ritengono un atto anti costituzionale deciso dal governo, quello con cui il ministro ha precettato i lavoratori dei trasporti. «Mina la libertà costituzionale allo sciopero, una cosa mai vista», dice Giuliana Mesina della Fp Cgil Toscana in piazza con colleghe e colleghi.
La Cgil: «Siamo in 70mila»
Secondo una stima dei sindacati sono 70mila le persone partite da Santa Maria Novella a poco dopo le 9,30 e dirette in Oltrarno. Quando la testa del corteo è sul lungarno Guicciardini la coda sfila sempre dall’altra parte. E bandiere e striscioni sbucano ancora in piazza Goldoni. E poco importa che la questura poi ritoccherà al ribasso il numero dei manifestanti. «La Toscana ha risposto», dicono Paolo Fantappiè e Ivana Veronese della Uil.
"Questo governo non vuole sentire chi dissente da lui, e per questo motivo cerca di impedirci di manifestare, ma la risposta di stamani mi sembra abbastanza chiara", ha affermato Rossi, secondo cui "il paese è in una crisi paurosa, piagato dalla povertà e dalla precarietà in aumento. Avremmo avuto bisogno di una legge di bilancio con interventi per sopperire ai problemi di salario, con una riforma fiscale più giusta, e invece è Robin Hood alla rovescia: si fa pagare le fasce deboli della popolazione, è una Finanziaria classista". Per Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, "stiamo ascoltando il paese reale che grida che non ce la fa più ad arrivare a fine mese: pensionati, lavoratori dipendenti privati e pubblici, non riescono ad arrivare alla fine del mese. Servono risorse per i salari, per le pensioni, e servono risorse per uno stato sociale efficiente, per una sanità aperta a tutti, una sanità pubblica per tutti i cittadini".
"Ci aspettavamo questa risposta importante alla manifestazione, avevamo capito dalle assemblee nei luoghi di lavoro di queste settimane che c'era tanta voglia di scendere in piazza", ha dichiarato Rossi. "Il nostro è un paese diviso, noi lo vogliamo unito e solidale", ha detto Fantappiè, che ha risposto alle domande dei giornalisti anche sui rapporti con la Cisl, che non ha aderito allo Sciopero: "Noi speriamo di poterla recuperare - ha spiegato -, perché il movimento sindacale deve essere unito. Non comprendiamo le loro motivazioni, ma dopo questa manifestazione almeno in Toscana cercheremo di riunirci tutti e tre i segretari generali per trovare delle soluzioni unitarie".
"La legge finanziaria è una legge che chiaramente tartassa i lavoratori, ma anche gli enti locali e la Regione", ha detto Eugenio Giani, arrivato a inizio manifestazione in piazza Santa Maria Novella, “tanto per dirla con chiarezza la Regione Toscana, quest'anno, dovrà rinunciare a più di 60 milioni solo perché il governo va a recuperare risorse non solo sui lavoratori o sulla sanità, che non incrementa, ma anche su enti locali e Regioni per poter, magari, pagarsi scelte demagogiche o populiste".