Salmonella, i casi nelle mense toscane dovuti ai pomodorini di Sicilia: «È un nuovo tipo». Cosa succede ora
L’Asl rivela in commissione: è la prima volta nell'ortofrutticolo
SESTO FIORENTINO. Un tipo particolare di salmonella sarebbe la causa dell’intossicazione che aveva colpito, a fine settembre, i bambini fruitori dei pasti della mensa scolastica dei comuni della Piana Fiorentina. La notizia è emersa nel corso della riunione della sesta commissione di controllo e della quarta commissione sanità tenutasi congiuntamente ieri in Municipio a Sesto Fiorentino alla quale hanno partecipato, oltre al presidente della sesta commissione Daniele Brunori e il vicepresidente della quarta commissione Claudio Cozzi Fucile, il sindaco Lorenzo Falchi e i dirigenti della Asl Toscana Centro dipartimento prevenzione Renzo Berti, Luca Cianti e Giovanni Nardone e l’amministratore unico di Qualità e Servizi Filippo Fossati.
I sospetti e la scoperta dell'alimento intossicante
I casi sono stati 223 di cui 221 bambini e due adulti e causa della tossinfezione alimentare da pomodorini di Sicilia. «È stato identificato un particolare tipo di Salmonella Strathcona, – ha spiegato Renzo Berti, direttore del dipartimento – è un germe che sta avendo una certa popolarità in altre situazioni analoghe, non solo in Italia, ma anche all’estero. Su questo tema c’è stata una particolare attenzione da parte della nostra Regione e anche dal Ministero e ne è scaturito un provvedimento che ha consentito di concentrare l’attenzione nazionale delle aziende che si occupano delle mense locali di monitorare con particolare attenzione questa vicenda. L’alimento che è stato fortemente sospettato è il pomodorino siciliano. Abbiamo chiuso il cerchio e siamo arrivati alla conclusione».
Gli accessi al Pronto soccorso, ha ricordato il vice direttore Nardone, sono stati 99, mentre 24 i ricoveri. Dati, hanno spiegato dalla Asl, aggiornati al 22 novembre scorso. A preoccupare è il particolare tipo di salmonella, Strathcona appunto, che è stata trovata anche in Europa. «Il ministero della Salute ha preparato un documento sul consumo dei prodotti ortofrutticoli crudi – ha spiegato Nardone – È stata una supernovità: prima la salmonella era legata a uova e carne, il mondo dell’ortofrutticolo non era mai stato indagato. Dalla nostra segnalazione sono partiti controlli anche nelle altre regioni italiane e soprattutto nella regione più interessata che è la Sicilia. I nostri dati sono serviti a livello europeo a tracciare il percorso di questa salmonella in giro per l’Europa perché c’è stata in Austria, Germania, Danimarca. Con questo tipo di lavoro si è creato una sorta di alert per il Ministero e per i colleghi delle altre Regioni per indagare bene questo mondo nuovo».
Le contromisure
Un punto di riflessione è stato quello dei tempi. La Asl ha fatto sapere che è venuta a conoscenza dei casi il mercoledì successivo quando Qualità e Servizi ha deciso di chiudere il centro cottura. «Dal Meyer – hanno detto i dirigenti Asl – fino a giovedì avevamo 10 notifiche». Ci sarebbe stato un vuoto temporale che «dovrebbe essere superato trovando un sistema che permetta di intervenire prima affinché casi del genere non si ripetano». «Di fronte ad un’emergenza sanitaria di qualsiasi tipo – ha affermato il sindaco Falchi – si mettano in campo tutte quelle misure che permettano di far scattare gli alert prima. Il fatto che l’indagine sia conclusa e che sia arrivati ad individuare una catena di eventi che hanno portato alla tossinfezione, è un fatto importante». Fossati ha annunciato che l’azienda ha acquistato un innovativo macchinario per igienizzare gli ortaggi.