Calcio: Serie B
A Firenze in macchina fra ingorghi, code e la tappo-Fortezza: altro che Città 30, si va a 19 all’ora – Video
Con la macchina nell’ora di punta: che stress i cantieri e i clacson assordanti
Il rosso dei fanali illumina la giornata grigia e una lunga coda di automobili invade le carreggiate, alcuni motorini sfrecciano tra le vetture ferme facendo suonare qualche clacson di disappunto. Il nostro viaggio per le strade di Firenze si divide in due tappe: la prima, lunga 12 chilometri, inizia dal parcheggio scambiatore Guidoni in zona Peretola e arriva fino allo stadio Artemio Franchi e la seconda, più corta, con i suoi 6,3 chilometri, va da Campo di Marte all’ospedale di Careggi.
Sono da pochi minuti passate le 8 e viale Guidoni è libero, le auto scorrono velocemente e sono ostacolate solo da qualche semaforo sporadico che frena il percorso per qualche minuto. Infatti, in 10 minuti, abbiamo raggiunto via Forlanini che si presenta più affollata, rispetto a viale Guidoni, anche per la fiumana di studenti universitari che attraversano le strisce in prossimità della rotonda davanti al centro commerciale di Novoli a pochi metri dall’università. Ed è proprio la rotonda a causare code e traffico che, però, si smaltisce poco dopo. Niente in confronto a quello che ci siamo trovati davanti una volta raggiunto viale Fratelli Rosselli dove la situazione appare subito critica. Qua, i clacson si fanno più rumorosi, i motorini più insistenti iniziano a fare slalom tra la moltitudine di auto ferme e dai finestrini abbassati vola qualche frase polemica diretta ad altri automobilisti che, come gli altri in fila, stanno vivendo la stessa sorte.
La causa principale del blocco sembra essere il semaforo posto all’incrocio tra viale Fratelli Rosselli e via Luigi Alamanni che, con i suoi quattro minuti d’attesa, ha creato ingorghi e rallentamenti. Per arrivare allo stadio, e quindi alla mèta finale, bisognerà aspettare ancora 20 minuti di cui circa la metà li abbiamo passati nel sottopasso della Fortezza completamente bloccato fino all’imbocco con viale Spartaco Lavagnini. Si presenta come una lunga distesa rossa dove i fanali delle auto sembrano piccoli puntini, a destra l’autobus sfreccia nella corsia appositamente dedicata. Complici del rallentamento anche i cantieri della tramvia che causano un restringimento proprio poco prima di viale Filippo Strozzi, che serve per raggiungere viale Don Minzoni e quindi il cavalcavia delle Cure che porterà allo stadio. Una volta dispersa la fila di macchine il percorso può continuare e alle 8. 37 ci troviamo davanti all’imponente struttura dell’Artemio Franchi. Per completare il percorso, lungo 12 chilometri, abbiamo impiegato un totale di 37 minuti con una velocità media di 19,45 km orari.
La Città 30 esiste già, qui e ora. A causa della presenza di semafori e traffico la velocità media, mantenuta in strada, è ben al di sotto del limite e delle famose "zone 30". Per raggiungere il Franchi, infatti, abbiamo attraversato i viali dove non sono previste. Un dato, quello emerso dal percorso, che mette in evidenza come per la maggior parte della città si mantenga una velocità molto bassa anche senza l’istituzione delle cosiddette "zone 30". Dallo stadio, che si trova in zona Campo di Marte, ci siamo spostati a Careggi proprio davanti alla struttura ospedaliera. Con un tempo di percorrenza di 19 minuti la seconda tappa è più corta. Sono, infatti, 6,3 chilometri di lunghezza e, in questo caso, la velocità media tenuta ammonta a 20 chilometri orari. Alle 12.30, quindi, è la volta di partire per Careggi per cui percorrendo viale Malta, prima, e via Masaccio, poi, verso le 12.35 ci troviamo in via Mafalda di Savoia nei pressi di piazza della Libertà. Poco prima di svoltare in via Bolognese, incontriamo l’unico ostacolo presente sul tragitto che è il semaforo posto prima dell’incrocio. Qua perdiamo circa quattro minuti in attesa del verde. Per le 13 raggiungiamo largo Piero Palagi e quindi l’entrata dell’ospedale di Careggi. In questo caso, rispetto al primo percorso, il tragitto è stato più breve e meno trafficato. L’unico punto critico incontrato è quello nei pressi di piazza della Libertà dove, però, le code si sono disperse in poco tempo. Tra i punti critici della città, spesso bloccato, troviamo il viadotto dell’Indiano dove, anche nelle prime ore del mattino, è molto difficile muoversi a causa di auto che si immettono da qualsiasi entrata disponibile e da quelle provenienti dal raccordo della Firenze-Livorno-Pisa.
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